(3) E Joab disse al re: "Ora l'Eterno, il tuo DIO, aggiunga al popolo il centuplo del numero, affinché gli occhi del re mio signore lo vedano; ma perché il re mio signore si compiace in questa cosa? (4) Nonostante la parola del re prevalse contro Ioab e contro i capi dell'esercito. E Joab ei capi dell'esercito uscirono dalla presenza del re per fare il censimento dei figli d'Israele.

(5) Passarono il Giordano e si accamparono ad Aroer, a destra della città che giace in mezzo al fiume di Gad, e verso Iazer: (6) Poi arrivarono a Galaad e al paese di Tahtimhodshi; e giunsero a Danjaan e intorno a Sidon, (7) e giunsero alla fortezza di Tiro e a tutte le città degli Hivvei e dei Cananei; e uscirono a sud di Giuda, fino a Beer-Sceba .

(8) Così, dopo aver attraversato tutto il paese, giunsero a Gerusalemme alla fine di nove mesi e venti giorni. (9) E Joab consegnò al re la somma del numero del popolo; e c'erano in Israele ottocentomila uomini valorosi che sguainavano la spada; e gli uomini di Giuda furono cinquecentomila uomini.

È degno di nota quanto siano inefficaci tutti i consigli quando la grazia non ci guida. Questa gratificazione infantile di Davide, per dirla al meglio, sembra aver avuto così poca tentazione di portare alla commissione di questo peccato, che ci chiediamo solo, a volte, come mai i credenti, che erano stati vittoriosi su grandi tentazioni , sono diminuiti di meno. Ma è la grazia che fa la differenza. Se GES ci tiene, siamo al sicuro.

Se il braccio alzato si ritira solo per un momento, tutte le nostre forze cederanno alla tentazione più pietosa. Si sarebbe dovuto pensare che il numero sia di Israele che di Giuda sarebbe stato maggiore. Erano ormai passati circa quattrocentotrenta anni da quando Giosuè portò il popolo in Canaan; e tuttavia l'aumento non era stato molto al di sopra del doppio in tutto quel tempo.

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