(6) Ed egli mi disse: Queste parole sono fedeli e veritiere: e il Signore Dio dei santi profeti mandò il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono essere fatte tra breve. (7) Ecco, io vengo presto: beato colui che osserva i detti della profezia di questo libro. (8) E io Giovanni vidi queste cose e le udii. E dopo aver udito e visto, mi prostrai per adorare davanti ai piedi dell'angelo che mi annunziò queste cose. (9) Allora egli mi disse: Guarda di non farlo: poiché io sono tuo conservo, e dei tuoi fratelli i profeti, e di coloro che custodiscono le parole di questo libro: adora Dio.

Prego il Lettore di essere molto particolare nell'osservare i diversi oratori. Qui abbiamo la Persona, dalla quale Giovanni ora riceveva intelligenza, riguardo alla Chiesa, nel suo stato felice, dichiarando che ciò che aveva consegnato erano detti fedeli e veritieri. E dice, per quanto le parole possano rendere qualsiasi cosa, che il Signore Dio dei santi profeti, cioè Cristo Gesù, aveva mandato il suo angelo, intendendo se stesso, per mostrare queste cose al suo servitore Giovanni.

Ma direte, come si dimostra questo? Rispondo. All'inizio di questo libro (e l'inizio, dall'inizio alla fine, è come una lettera, ma una cosa), il primissimo versetto, come la direzione di una lettera, recita così: La Rivelazione di Gesù Cristo - ricorda che ! - che Dio gli ha dato per mostrare ai suoi servi (intendendo la Chiesa) le cose che devono avvenire tra breve. Ora guarda. Ed egli mandò e lo indicò, per mezzo del suo angelo, al suo servitore Giovanni.

Ora, se mai si trova qualcosa di puro buon senso, è qui. Dio Padre ha dato al suo caro Figlio una rivelazione, per uscire e comunicare. Questo Gesù ha fatto. E mandò, e lo indicò, per mezzo di un messaggero, o angelo, a Giovanni. Dunque, questo messaggero, questo angelo, era la persona che questo Signore Dio dei santi profeti, Gesù Cristo, mandò per informare Giovanni. E Giovanni fu tanto colpito dal racconto, che nel momento dell'estasi della sua mente, avrebbe adorato l'angelo. Ma l'angelo non lo subì. E ha dato questo motivo. io sono tuo compagno di servizio; quello è un compagno di servizio di Dio, e del Signore Dio dei Profeti, Gesù Cristo: adoralo!

Ma forse sarà detto da alcuni, non c'è qualche piccola difficoltà in questo senso, rispetto alle parole del versetto settimo, ecco vengo presto! beato colui che osserva i detti della profezia di questo libro. A cui rispondo, No! Anzi, tutt'altro, sono piuttosto una conferma. L'Angelo ricorda a Giovanni ciò che era accaduto all'inizio del colloquio, tra Gesù e Giovanni, come raccontato nel primo capitolo ( Apocalisse 1:1 ), Gesù aveva prima detto, ecco io vengo presto, Apocalisse 3:11 .

Perciò l'Angelo ripete quelle parole, per ricordare a Giovanni ciò che Cristo aveva detto. E anche per ricordargli ciò che Giovanni stesso aveva detto, riguardo alla beatitudine, a coloro che osservavano i detti della profezia di questo libro. Apocalisse 1:3 . Quindi, quindi, è chiaro come le parole possono rendere, che questo angelo che ora conversava con Giovanni, era un compagno di servizio con Giovanni e non Cristo e quindi non poteva essere oggetto di adorazione.

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