RIFLESSI

Convocherei il mio stesso cuore, mentre invoco anche quello del Lettore, nella revisione dell'appello di Paolo davanti al concilio, per chiedere solennemente se abbiamo vissuto in tutta buona coscienza davanti a Dio fino ad oggi? È una domanda importante, a cui non si risponde in modo frettoloso e presuntuoso. Siamo così giudici parziali dei cattivi pensieri, quando quel giudizio rispetta noi stessi, che l'amor proprio troppo spesso dà un pregiudizio all'opinione.

Ma, quando arriviamo a essere pesati nella bilancia della verità infallibile, non secondo la nostra visione delle cose, ma secondo il giusto giudizio di Dio, allora la domanda diventa davvero solenne, come viene santificato il Signore nell'anima? Lettore! non ti colpisce, (benedico il Signore, mi fa bene), che è bene per le povere creature peccatrici cadute, abbiamo una giustizia migliore della nostra in cui confidare e supplicare davanti a Dio, sotto tutti i dubbi della coscienza , e sotto tutte le accuse di peccato e Satana!

Il Lettore non trascuri (prego il Signore di non farlo) la vigile cura del Signore per il suo servo, in mezzo all'esercito di nemici da cui era circondato. Bella è quella scrittura, e qui è stata pienamente dimostrata, Il Signore sa come liberare i devoti dalla tentazione. Paolo non sapeva, ma il Signore sapeva come sfuggire, quando sia Giudei che Gentili si impadronirono della sua persona. Sarebbe molto benedetto per me, se avessi sempre questo in memoria.

Ci sono innumerevoli ansie che mi affollano nella vita per mancanza di ricordare, che queste cose sono la preoccupazione del mio Signore, e non la mia. Gesù ha detto per mezzo del suo servo, riponendo su di lui tutte le tue cure, perché ha cura di te. Lo so in teoria così come le parole possono farlo. E spesso sotto questa autorità ripongo tutte le mie cure sul Signore e porto tutto al suo trono di grazia. Ma subito dopo, sì, a volte in pochi istanti dopo, scopro che devo averli portati via di nuovo tutti e li ho presi, perché sono tutti su di me. Oh! tu caro Signore! è così che imparo la mia indegnità e infedeltà per conoscere di più la tua grazia e ogni sufficienza?

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