(32) E cosa devo dire di più? poiché mancava il tempo per parlare di Gedeone, di Barak, di Sansone e di Iefte; anche di Davide, di Samuele e dei profeti: (33) che per fede sottomisero regni, operarono la giustizia, ottennero promesse, chiusero la bocca dei leoni, (34) estinsero la violenza del fuoco, sfuggirono al taglio della spada, di debolezza si resero forti, si resero valorosi in combattimento, volsero in fuga gli eserciti degli alieni.

(35) Le donne ricevettero i loro morti risuscitati: e altri furono torturati, non accettando la liberazione; per ottenere una migliore risurrezione: (36) E altri ebbero prova di crudeli scherni e flagelli, sì, anche di legami e prigionia: (37) Furono lapidati, furono segati a pezzi, furono tentati, furono uccisi con la spada: andavano in giro con pelli di pecora e di capra; essere indigenti, afflitti, tormentati; (38) (Di chi il mondo non era degno:) vagavano nei deserti, e nelle montagne, e nelle tane e nelle caverne della terra. (39) E costoro tutti, avendo ottenuto una buona fama mediante la fede, non ricevettero la promessa: (40) Dio avendo provveduto per noi qualcosa di meglio, che senza di noi non fossero resi perfetti.

Doveva tenere il piccolo cero della notte al sole, per offrire qualsiasi osservazione su ciò che è incluso in questi versi. In verità, qualsiasi commento nuocerebbe alla bella semplicità che percorre tutto ciò che lo Spirito Santo ha detto. Ogni versetto, sì, ogni riga, manifesta sotto quale energia deve aver agito il tutto, quando la loro fede ha indotto tali meraviglie, e per mezzo della quale una tale santa perseveranza è stata mantenuta in vita, sotto Cristo, il grande Autore e Compitore della fede, in tale aspettative di vita dell'anima.

Non hanno ricevuto le promesse, No! Non avevano bisogno di loro in mano. Hanno vissuto su di loro per fede. Avevano la stessa cosa, cioè la sicurezza di loro. E, lettore, questo è il tratto più benedetto e distintivo della fede, quando, in assenza della promessa, i fedeli possono e vivono del Dio promettente. Oh! è benedetto, quando in qualsiasi momento le cose sono oscure, e scoraggianti, continuare ad aggrapparsi a Dio l'Onnipotente Promettitore quando è troppo buio anche solo per vedere la promessa stessa, o per vedere come il Signore la realizzerà.

Il fedele seguace del Signore non ha nulla a che fare con nessuno dei due. Basta che l'abbia detto il Signore. E il figlio di Dio dirà, è preoccupazione del Signore, e non mia, come lo farà avverare. In breve, la beatitudine della stessa promessa, e la fedeltà assicurata del Promettitore; questi sono tutti di cui si occupano i fedeli. E, in ogni momento di prova dei fedeli, sente, lo stesso Onnipotente Oratore che lo invoca, con lo stesso effetto che il Signore fece al Patriarca dell'antichità: Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo e la tua grandissima ricompensa , Genesi 15:1 . Lettore! puoi porre il tuo Amen su queste verità?

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