(1) Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore: perché questo è giusto. (2) Onora tuo padre e tua madre; (che è il primo comandamento con promessa;) (3) Che ti stia bene e tu viva a lungo sulla terra. (4) E, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nell'educazione e nell'ammonimento del Signore. (5) Servi, siate obbedienti a coloro che sono i vostri padroni secondo la carne, con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo; (6) Non con i servizi oculistici, come menpleaser; ma come servi di Cristo, facendo di cuore la volontà di Dio; (7) Con buona volontà facendo servizio, come al Signore, e non agli uomini: (8) Sapendo che qualunque cosa buona fa un uomo, la stessa sarà ricevuta dal Signore, sia che sia schiavo o libero. (9) E, signori, fate loro le stesse cose, sopportando la minaccia: sapendo che anche il tuo Maestro è in cielo; né c'è rispetto delle persone con lui.

L'Apostolo, secondo il suo solito modo nella chiusura delle sue Epistole, fa un discorso distinto e separato, ai vari membri della Chiesa, sui relativi doveri; e come apostolo affettuoso, e Padre, parla personalmente ad ogni classe. Non ho bisogno di offrire una sola osservazione su entrambi, a titolo di commento: il tutto è abbondantemente semplice. Quello che dice ai fanciulli, in relazione al primo comandamento con promessa, è appena il caso di dirlo, è in allusione alla prima della seconda tavola della legge; e perciò come tale sta, come qui si dice, con una promessa, e che è la prima.

Come se il Signore cominciasse, fin dai primi albori della vita, ad intimare la grazia delle sue promesse, correndo dalla prima all'ultima, attraverso tutti i dipartimenti dello stato-tempo della Chiesa.

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