(22) In tutto questo Giobbe non peccò, né accusò Dio stoltamente.

Guarda quale sigillo Dio lo Spirito Santo ha messo alla fede di Giobadia Oh! chi non gioirebbe con Giobbe nelle tribolazioni, se l'esito di ogni prova avesse questo benedetto impegno dello Spirito?

RIFLESSI

GUARDA, Lettore! che un rovescio di circostanze ha prodotto il rapporto di un breve periodo, nella vita di Giobbe! quanto rapido è il passaggio dalla casa del banchetto alla casa del lutto. E che cosa, se non un ben fondato interesse per Gesù, può preparare il cuore a tali cambiamenti, che un'ora può indurre? Dipende da ciò, la fede in Gesù è l'unica risorsa adeguata in ogni situazione di prova.

Per questa causa (dice Paolo) non sveniamo. Questa è la causa e l'unica causa. Mentre non guardiamo alle cose che si vedono, ma alle cose che non si vedono. Finché guardiamo Gesù dirigere tutte le cose, ordinare tutte le cose, e dirigerle e ordinarle per il nostro sicuro benessere; mentre questo è visto, e creduto, e fatto affidamento, l'anima non verrà mai meno. Allora tutto il mondo delle perdite, e delle provvidenze in lutto, è ancora visto dal credente, come qualcosa di certo, per quanto al momento possa essere un bene nascosto.

L'umile seguace di Gesù come Giobbe, sarà quindi in grado di benedire un Dio che prende, così come un Dio che dà. Il Signore ha solo ricordato ciò che è stato prestato era suo mentre era dato: era ancora suo ogni volta che lo portava via. E convinta al tempo stesso che l'amore del Signore non è diminuito, l'anima può e gioirà, nelle più gravi afflizioni. E Lettore! segnalo come esemplificato nel caso di Giobbe, e come è ugualmente così nel caso di tutto il popolo del Signore.

Qualunque cosa il Signore ricordi, non potrà mai né toglierà il suo Cristo. Questo una volta dato è dato per sempre. Così recita la carta della grazia, che la sua giustizia sarà per sempre e la sua salvezza ciò che non sarà abolito. Qui Giobbe ha trovato un nascondiglio dalla tempesta. E qui ogni anima fedele, può anche prendere confidenza.

Mentre prego Dio lo Spirito Santo di imprimere nella mente, sia dello Scrittore che del Lettore, queste e tutte le altre riflessioni adatte di natura pratica, che sorgono dal punto di vista della forte fede di Giobbe e della fiducia in Gesù; Desidero, se possibile, ancor più particolarmente interessare l'attenzione del Lettore con la mia, alla vista di Gesù nell'ufficio del suo Sommo Sacerdote, nella presentazione di sé per il suo popolo, che Giobbe così dolcemente ha caratterizzato, quando santificava i suoi figli e la famiglia , negli olocausti quotidiani.

Chi, se non Dio stesso, avrebbe potuto portare quest'uomo di Uz, a conoscenza della conoscenza dei sacrifici? E quale altro insegnamento divino avrebbe potuto portare il patriarca a credere che vi fosse efficacia in loro, quando offerti con uno sguardo a Gesù? Oh! per i vivi atti di fede, sulla persona, l'opera e la salvezza del Signore Gesù, quando vediamo il grande sacrificio, così uniformemente adombrato attraverso tante generazioni! Carissimo Gesù! dammi di riposare con piena fiducia in te e nella tua redenzione compiuta, e di credere con grande cordialità e di tutto cuore alla testimonianza che Dio ha dato del suo caro Figlio.

Possa essere il mio ardente desiderio di santificare la mia anima e tutta la mia famiglia, con la preziosa offerta del tuo corpo una volta per tutte, con la quale hai perfezionato per sempre la redenzione; e hai manifestato pienamente che tu sei l'Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo.

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