(1) Ora, quando ebbe terminato tutti i suoi discorsi nell'udienza del popolo, entrò in Capernaum. (2) E il servitore di un certo centurione, che gli era caro, era malato e pronto a morire. (3) E quando udì parlare di Gesù, gli mandò gli anziani dei Giudei, pregandolo che venisse a guarire il suo servo. (4) E quando vennero a Gesù, lo supplicarono immediatamente, dicendo: Era degno di chi avrebbe dovuto fare questo: (5) Poiché ama la nostra nazione, e ci ha costruito una sinagoga.

(6) Allora Gesù andò con loro; e quando era ormai non lontano dalla casa, il centurione gli mandò degli amici, dicendogli: Signore, non ti preoccupare, poiché non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; (7) Perciò neppure io mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di' in una parola, e il mio servitore sarà guarito: (8) Poiché anch'io sono un uomo sottoposto ad autorità, avendo sotto di me dei soldati, e dico a uno , Vai, e lui va; e a un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo farà.

(9) All'udire queste cose, Gesù si meravigliò di lui, lo voltò e disse al popolo che lo seguiva: Io vi dico, non ho trovato una fede così grande, no, non in Israele. (10) E quelli che erano stati mandati, tornati a casa, trovarono il servo tutto intero che era stato ammalato.

Cafarnao era molto frequentata da Cristo, anzi è chiamata la sua stessa città. Da qui la condanna, Matteo 11:23 . Il racconto qui dato di questo centurione, differisce in alcuni punti dalla relazione data da Matteo: ma entrambi sono corretti. Matteo non nota che gli anziani dei Giudei vennero prima a Cristo in suo favore: ma sembrerebbe che il centurione li abbia mandati prima, e poi udito che Gesù veniva da lui, si affrettò verso Cristo, come è qui descritto, per testimoniare la sua indegnità della condiscendenza del Signore. Ho fatto osservazioni un po' largamente su questo atto di grazia di Cristo, in Matteo 8:5 , ecc. a cui mi riferisco.

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