E li mandò a Betlemme, e disse: Andate e cercate diligentemente il bambino; e quando l'avrete trovato, fatemelo dire di nuovo, affinché anch'io possa venire ad adorarlo.

Pregherei il Lettore di soffermarsi su quei versetti, perché da essi derivano diverse interessanti circostanze di miglioramento. Che immagine terribile è qui disegnata del cuore umano, nel carattere di Erode! Adesso era un vecchio; aveva regnato a lungo; e questo giovane principe appena nato, supponendo tutto ciò che Erode poteva supporre di una monarchia terrena, non potesse, per la natura delle cose, sorgere precipitosamente ad opporsi a lui.

Eppure con quale profondo artificio e ipocrisia copriva il crudele disegno che si era fatto di uccidere lo straniero appena nato. Guarda anche i capi dei sacerdoti e gli scribi. Sebbene vedessero, oltre a Erode, con quanta serietà e fatica erano venuti i saggi dall'Oriente, un vasto viaggio per adorare il re dei Giudei, tuttavia loro che erano ebrei, non si preoccupavano dell'area gloriosa della sua nascita; sebbene i loro Profeti avessero dichiarato così chiaramente sia il luogo che il tempo della sua venuta.

Ai magi fu detto dove avrebbero potuto trovare Cristo; ma nessuno dei sacerdoti o degli scribi, sembra, andò con loro a vederlo. Ma, Lettore! non mancate di rilevare una circostanza ancora più interessante di entrambe; sicuramente, deve essere stato il Signore, per sua provvidenza, a dominare le cose, affinché Gesù potesse rimanere al sicuro, fino a quando non fosse arrivata una stagione più conveniente per la sua fuga in Egitto.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità