«Il giorno dopo, che seguì il giorno della preparazione, i capi dei sacerdoti e i farisei si radunarono da Pilato, (63) dicendo: Signore, ci ricordiamo che quel seduttore disse, mentre era ancora in vita: Dopo tre giorni mi risusciterò (64) Ordina dunque che il sepolcro sia vigilato fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli di notte e lo rapiscano, e dicano al popolo: È risuscitato dai morti: così l'ultimo errore sarà peggiore rispetto al primo. (65) Pilato disse loro: "Avete un orologio: andate, accertatevi come potete. (66) Così andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendo una guardia ."

Poiché Matteo è l'unico evangelista, che abbia notato questa conversazione avvenuta tra Pilato ei sommi sacerdoti e farisei; sarà opportuno proporre qui le osservazioni che mi permetto di offrire su di esso. E oso persuadere me stesso che, se le diverse circostanze, connesse con la relazione, sono debitamente prese in considerazione, questo piano proposto dalla confederazione, di assicurare il corpo di Cristo, tendeva a confermare la verità stessa, intendevano mettere in discussione; ed è di per sé, se non ci fosse altro, una testimonianza più decisa, a prova della realtà della risurrezione di Gesù.

Infatti, in primo luogo: con la loro domanda a Pilato per una veglia, per custodire il corpo di Cristo, dimostrano che Gesù era veramente morto, e deposto in questo nuovo sepolcro. Ciò è di non poca importanza, in aiuto a tutte le altre testimonianze che abbiamo della morte e sepoltura di Cristo. E, in secondo luogo; non meno provano, da quanto avvenne, come si narra nel capitolo seguente, che il corpo di Gesù non rimase nel sepolcro, nonostante vi fosse posta apposta una guardia di soldati per assicurarlo. Vedi Matteo 28:1

Ecco una preziosa testimonianza, e anche dalla bocca dei nemici di Cristo, a conferma della risurrezione che ne seguì. E rispetto alla storia dei discepoli che portano via il corpo, è di per sé troppo infantile e ridicola per meritarne anche solo il rapporto. Che alcuni poveri discepoli timidi, che durante la prova del loro Signore, e prima ancora che fosse apparso pericolo per loro stessi, avevano tutti abbandonato Gesù e fuggiti, proiettassero un tale disegno, da sorprendere una guardia di soldati romani, che erano posto al sepolcro per il solo scopo di vegliare sul corpo di Gesù; e la cui disciplina militare era la più severa del mondo; e dovrebbe effettivamente togliere il corpo, è una delle supposizioni più stravaganti che sia mai entrata nella mente umana.

E per esaltare ancora di più la rappresentazione, si aggiunge, che ciò avvenne mentre i soldati dormivano. Soldati e centesimi addormentati! E così sembra che la prova che questi soldati hanno dato di questa transazione, di ciò che era accaduto, fosse mentre dormivano. Un nuovo modo di dare testimonianza!

Inoltre, è tempo di indagare, quale possibile motivo potrebbero avere questi poveri pescatori di Galilea per portare via un cadavere? Niente può essere più chiaro ed evidente del fatto che i discepoli di Gesù, nel momento in cui avvenne questa transazione della morte di Cristo, non sapevano più dei loro nemici, cosa dovesse significare la risurrezione dai morti. Non avevano altre nozioni di Cristo, nonostante tutto ciò che Gesù aveva detto loro, che quella di un principe temporale; e quando con la sua morte, le speranze che avevano concepito di questo regno fossero finite, in pochi giorni sarebbero tornati di nuovo alla loro precedente occupazione. In effetti lo hanno fatto.

Inoltre, dove avrebbero potuto mettere il corpo? È stato rubato e tuttavia destinato a essere nascosto? E se sì, cosa potrebbe essere ottenuto da esso? E si può supporre per un momento, che quando tutti i soldati si svegliarono dal sonno e trovarono il corpo sparito, e portato via dai discepoli; i soldati romani, aiutati da tutto il Sinedrio ebraico, avrebbero permesso che questo manipolo di poveri pescatori di Galilea rimanesse una sola ora, senza rinunciare al loro bottino, e portandoli al castigo immediato.

Non mi sono soffermato così circostanziamente su questo argomento da alcun timore della sua necessità, per la conferma della fede del mio Lettore una volta consegnata ai santi; ma per la preziosità di ogni cosa, e di tutto ciò che è connesso con la risurrezione di Gesù. Oh! la beatitudine della conoscenza, e anche dall'insegnamento divino; la certezza di quella gloriosa verità, Cristo è risorto dai morti. E oh! quando la convinzione di quella gloriosa verità è assicurata nell'anima, mediante una testimonianza fondata nella fedeltà di Geova; poi nella risurrezione di Cristo è inclusa la risurrezione sicura dei suoi redenti.

Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione: su di essa non ha potere la seconda morte. Apocalisse 20:6 .

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