(3) E vi leggeva davanti alla strada che era davanti alla porta dell'acqua dalla mattina fino a mezzogiorno, davanti agli uomini e alle donne, e quelli che potevano capire; e gli orecchi di tutto il popolo erano attenti al libro della legge. (4) Ed Esdra lo scriba stava su un pulpito di legno, che avevano fatto per lo scopo; e accanto a lui stavano Mattitia, e Sema, e Anaia, e Uria, e Chelkia, e Maaseia, alla sua destra; e alla sua sinistra Pedaia, e Mishael, e Malchia, e Hashum, e Hashbadana, Zaccaria e Meshullam.

(5) Ed Esdra aprì il libro agli occhi di tutto il popolo; (perché era al di sopra di tutto il popolo;) e quando l'aprì, tutto il popolo si alzò: (6) Ed Esdra benedisse il Signore, il grande Dio. E tutto il popolo rispose: Amen, Amen, alzando le mani; chinarono il capo e adorarono il Signore con la faccia a terra. (7) Anche Jeshua, Bani, Sherebiah, Jamin, Akkub, Shabbethai, Hodijah, Maaseiah, Kelita, Azariah, Jozabad, Hanan, Pelaiah e i Leviti fecero comprendere al popolo la legge; e il popolo si fermò nella sua luogo. (8) Così hanno letto distintamente nel libro la legge di Dio, e hanno dato il senso, e hanno fatto intendere loro la lettura.

La durata del servizio nella lettura della legge implica che questa sia stata un'occasione più che ordinaria. Ed è notevole che sebbene Esdra fosse stato a Gerusalemme, al tempo in cui questo servizio fu osservato così solennemente, per molti anni, non ne abbiamo mai sentito parlare prima. Probabilmente la costruzione del muro ha ispirato le persone con maggiore fiducia. Il portare fuori il libro davanti alla gente e aprirlo alla loro vista; il loro alzarsi in piedi alla lettura di esso, a testimonianza della loro grande riverenza per esso; e la benedizione di Esdra al Signore, con la risposta del popolo Amen, amen, con mani alzate e volti chinati; tutti questi erano segni deliziosi della vera devozione del cuore in questa memorabile occasione.

Benedetto sia Dio! in mezzo a tutti i decadimenti della pietà vitale nella massa del popolo, c'è ancora una riverenza osservata, almeno nelle nostre chiese, sulla lettura delle scritture. E il dolce sapore che il popolo di Dio sente in quelle stagioni, diventa non piccola testimonianza che ancora c'è tra noi il gusto per le verità divine. Oh! che il Signore lo accrescesse. Prego il Lettore di notare ciò che si dice, in questo racconto, dell'esporre la parola, leggere e far comprendere la lettura al popolo.

Questo non solo diventa un'autorità per i ministri per esporre la parola di vita, mentre la leggono alla gente, ma anche un bell'esempio. E sicuramente Dio possiede e benedirà le fatiche degli scribi ben istruiti nei misteri del Vangelo, quando sotto l'insegnamento dello Spirito fanno emergere dal tesoro cose nuove e cose antiche.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità