RIFLESSI

Oh! la beatitudine dello stato matrimoniale in Cristo! Se una donna è legata a suo marito finché vive, e il marito a sua moglie; Gesù mio sposo, mio ​​Creatore, mio ​​Redentore, vive sempre; e io sono del mio Amato e il mio Amato è mio. E, sebbene io abbia giocato a prostituta con molti amanti, tuttavia andrò e tornerò dal mio primo marito, perché sono suo in un patto eterno che non può essere rotto.

Spirito benedetto ed eterno! Ti lodo per il conto che hai fatto fare al tuo servo Apostolo in questo dolce Capitolo. Qui, attraverso il tuo insegnamento, vedo Paolo lo spirituale che condanna Paolo il carnale, e geme sotto un corpo di peccato, che non gli permette di fare le cose che l'anima farebbe, perché il male è presente con lui. E non vedo in esso, o Signore, le mie caratteristiche caratteriali? Oh! per grazia di entrare in una giusta apprensione del benedetto insegnamento qui presentato e portato a casa al mio povero cuore.

Sicuramente, Signore! la grazia era in vivo esercizio nel cuore di Paolo, quando, dal profondo cosciente del peccato in un corpo tutto di peccato, l'anima gridava al profondo della divina misericordia. E sicuramente l'Apostolo godeva della dolce unione dell'anima con Gesù, quando sotto tutto trovò la liberazione dal peccato e dalla morte, con tutte le conseguenze del male nella propria natura decaduta, nella piena redenzione da parte di Cristo. Qui, Signore, possa anche la mia anima trovare liberazione, portando con me il corpo presente, la mia carne, dove non dimora alcuna cosa buona. Oh! per gli incessanti e vivi atti di grazia e di fede, gridare con Paolo sotto tutti questi esercizi; Ringrazio Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

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