Il Salmista in questi versetti riprende un'altra rappresentazione, a modo di esporre i bisogni dell'uomo, e il benevolo provvedimento di Dio per lui; e questo argomento egli trae dagli eventi che accadono sulle potenti acque. Traccia in un ritratto finissimo i terrori d'una tempesta; descrive le paure e gli orrori del marinaio sottomesso al suo potere; e dopo aver portato il quadro fino all'estremo punto di coloritura, propone il Signore come interponendo e inviando la liberazione.

E poi di nuovo, mostra magnificamente la vasta pretesa che deve esserci su tutti questi per portare nel ricordo eterno l'amorevole gentilezza del Signore. Lettore! che tu abbia mai visto o meno le meraviglie del profondo, il senso spirituale del passaggio è lo stesso. La vita è in pericolo ogni ora. A motivo del peccato, delle tempeste e delle tempeste delle nostre passioni indisciplinate, della malizia del mondo e della furia del nemico, quale naufragio non teme continuamente il popolo di Dio, che farà della fede? Se in tali tempi Gesù comanda che le onde e il mare siano calmi, e alla fine, per sua grazia e per guida del suo Santo Spirito, come la bussola del marinaio, li porta a sé, come al porto dove sarebbero; l'inno non dovrebbe sgorgare di nuovo da ogni cuore così liberato, e la lingua a tutti quelli che incontrano essere, Venite e ascoltate, voi tutti che temete Dio; e racconterò ciò che ha fatto per la mia anima.Salmi 66:16 .

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