(1) В¶ Ricorda loro di essere soggetti a principati e potestà, di obbedire ai magistrati, di essere pronti ad ogni opera buona, (2) di non parlare male di nessuno, di non essere rissosi, ma mansueti, mostrando ogni mansuetudine a tutti gli uomini. (3) Poiché anche noi stessi siamo stati talvolta stolti, disubbidienti, ingannati, servendo diverse concupiscenze e piaceri, vivendo nella malizia e nell'invidia, odiosi e odiandoci gli uni gli altri.

Non possiamo ammirare a sufficienza il modo felicissimo adottato dall'Apostolo per conciliare gli animi del popolo all'osservanza di quegli obblighi civili che qui raccomandava, nel mostrare, nel suo stesso caso, come in tutti gli altri, come inevitabilmente disposto un stato di natura non rinnovata è, a tutto ciò che è male. Quale umile rappresentazione Paolo ha qui fatto di se stesso, e di tutta l'umanità, considerata solo nello stato di corruzione originaria.

Lettore! è sempre benedetto averlo in memoria. Niente, sotto gli insegnamenti di Dio Spirito, può essere più redditizio. Tende ad abbassare ogni orgoglio farisaico, che potrebbe insinuarsi nel cuore. Tende, per grazia, a mantenere l'anima umile nella polvere davanti a Dio. Mantiene aperto un flusso di vero dolore divino, nella coscienza del nostro primo nulla, e continui immeritevoli. E, ciò che è preferibile a tutti, rende cara la Persona, e l'opera, e le relazioni, e gli uffici di Cristo, all'anima; e in tal modo rafforza dolcemente il nostro bisogno di Gesù, e la nostra eterna dipendenza da lui, e il suo sangue e giustizia, sempre di più.

Oh! tu caro Signore! quanto sei prezioso, sì, sempre più prezioso, per la mia anima, quando guardo indietro e contemplo il terribile stato di quella natura stolta, disubbidiente, non rinnovata, in cui sono nato; i molti anni che ho continuato in essa, servendo diverse concupiscenze e piaceri, vivendo nella malizia e nell'invidia, nell'odio e nell'odio; e i resti della corruzione innata, fino a quest'ora, che segna il corpo del peccato, porto con me! Oh! la beatitudine di saperlo; e la peculiare misericordia di saperlo tanto da aborrire me stesso per la mia propria deformità, per poter guardare solo a Gesù per la santità e la salvezza.

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