Che nessun uomo superi, né inganni suo fratello negli affari. [1] Il Protestante e il Sig. N. anche nelle loro traduzioni, aggiungono, in ogni caso, perché alcuni lo denunciano di frodi ed elusioni in qualsiasi genere di affari. Ma questa aggiunta di qualsiasi, dovrebbe essere tralasciata, visto che i migliori interpreti la espongono di una proibizione dell'adulterio, e dell'offesa così fatta a un altro, e solo di peccati di questo tipo, che è confermata da ciò che segue e da ciò che precede.

Vedi San Girolamo al cap. IV. ad Efe. tom. 4. pag. 369.; Seme di San Giovanni Crisostomo. 3 in questo posto. Qui, dice, parla di adulterio, come prima di fornicazione, ecc. Vedi Teodoreto, Teofilatto, Estius, Menochius, A. Lapide, ecc. (Conam)

[BIBLIOGRAFIA]

Ne quis supergrediatur, neque circumveniat in negotio fratrem, greco: en to pragmati. Vedi San Girolamo: diligenter observa, quia ad castitatem nos provocans, et volens uxoribus tantum esse contentos, dixerit, ne quis supergrediatur, &c. San Giovanni Crisostomo, ( greco: log. ep 186.) Greco: entautha peri moicheias phesin, anotero de peri porneias pases.

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