Che cose hanno invero (come vi insegnano tali maestri) una dimostrazione di saggezza, nei loro modi gentili e superstiziosi, unita da alcuni di loro con straordinarie astinenze, e severità praticate sul corpo nel digiuno, che osservano, senza alcun onore o riguardo , anche non a saziare la carne; cioè secondo l'espressione comune, con un eccesso tale, da non concedere al corpo[8] ciò che è sufficiente o necessario per sostenere la natura, affinché un uomo possa lavorare e adempiere ai suoi doveri; ma qui non c'è niente contro il digiuno discreto e l'abnegazione, tanto raccomandati nelle sacre Scritture. (Conam)

[BIBLIOGRAFIA]

Et non ad parcendum corpori, greco: kai apheidia somatos, et in non parcentia corporis, vel in crudelitate erga corpus. --- Non in honore ad saturitatem, greco: ouk en time pros plesmonen.

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