Custode. Pererio pensa che fosse lo stesso Putifar, il quale, riconoscendo l'innocenza di Giuseppe, gli concede ogni indulgenza in carcere; ma non lo libera, per paura del disonore e del risentimento della moglie. (Calma) --- Prima lo aveva messo ai ferri. (Salmo civ. 18; Sapienza x. 13.) Giuseppe qui esercita subito le quattro virtù cardinali. Prudenza, nel tenersi fuori dalla compagnia della sua amante, come dicono gli ebrei, ver.

10: "Egli ha ceduto a non giacere con lei, o di essere in sua compagnia." (Haydock) --- Giustizia, riguardo al suo padrone. Fortezza, nel sopportare ogni sorta di difficoltà, perdita di carattere, ecc. E la Temperanza, rifiutandosi di soddisfare la più violenta di tutte le passioni, in un'età in cui è la più insidiosa e ingovernabile. Ciò fa esclamare ai padri: Ci meravigliamo più della condotta di Giuseppe che del parto dei tre figli dalla fornace babilonese.

[Daniele iii.] Perché, come loro, Giuseppe rimane illeso, e più splendente, in mezzo alle fiamme. (San Crisostomo) (Tirino) --- Le storie di Ippolito, Bellerofonte, ecc., sembrano essere copiate da questo. (calma)

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