In un. Ebraico, "piombo, nella roccia per sempre". (Protestanti) I Settanta hanno, "per sempre", dopo il libro, (ver. 23) e subjoin, "con uno strumento di scrittura di ferro e (o) piombo, o essere inciso sulle rocce per un memoriale". Grabe insinua che prima c'era solo "e sul piombo, o essere inciso sulle rocce". (Haydock) --- Strumento, ( celte) significa "uno scalpello", (Haydock) come c\'9clum da c\'9clo: " Incido.

" (Pineda) --- San Girolamo, (ad Pam.) e il defunto curatore delle sue opere, conservano questa parola, come facevano le più antiche edizioni di San Gregorio; (Calmet) benchè certe, "sicuramente", sia stato inserito invece, da diversi manoscritti dei benedettini. (Haydock) --- Manoscritti antichi e Bibbie latine hanno più in generale quest'ultima parola. Ma le edizioni ricevute sono supportate da molti manoscritti (Calmet) e dalla Settanta greca: eggluthenai, esprime tanto .

Celtis est, greco:glutatione. (Amama). (Casaub. in Atheneus vii. 20. p. 556.) --- Un'iscrizione, in Dalmazia, ha lo stesso senso: Neque hic atramentum vel papirus aut membrana ulla adhuc; sed malleolo et celte literatus silex. "Qui non c'era ancora né inchiostro, né carta, né pergamene; ma una pietra focaia era incisa con un martello e uno scalpello.." Le prime modalità di scrittura non furono, in effetti, inventate dai giorni di Giobbe.

(Calma) --- Ma era molto usuale fare uso di piombo. (Pineda) --- Quello che desiderava fosse scritto in caratteri così durevoli, (Haydock) era la seguente frase, a prova della sua incrollabile fiducia in Dio, e come confutazione dei suoi amici, che lo accusavano di disperazione e blasfemia, (Calmato) come anche tutta la storia del suo conflitto. Il suo desiderio è stato esaudito. (Tirino)

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