feste. Nell'istituzione di queste feste, come negli altri regolamenti di Mosè, c'era qualcosa di cerimoniale, che poteva essere alterato, e qualcosa di morale, che riguardava anche quei tempi in cui la religione ebraica doveva cessare. (Sant'Agostino, q. 43.) --- Quindi dobbiamo concludere, che l'obbligo di santificare determinati giorni deve sempre rimanere. Ma quelli designati per i Giudei, come predissero il futuro Messia, devono essere cambiati, altrimenti sembriamo confessare che deve ancora venire.

(Romani xiv.; Galati iv.; Colossesi ii.) Non ci è quindi permesso di giudaizzare astenendosi dal lavoro il sabato ebraico, (Concilio di Laodicea), come richiederà l'Anticristo. (S. Gregorio, ep. xi. 3.) --- Ma dobbiamo invece osservare la domenica (come sostengono anche i protestanti, sebbene non ci sia alcuna Scrittura per essa), per l'autorità della tradizione, in memoria della risurrezione di Cristo, ecc. (San Girolamo, ep.

annuncio Hed.; ib.[St. Gregorio, ep. xi. 3.?]; Sant'Agostino, de C.[Città di Dio?] XXII. 30.) Così anche noi osserviamo le feste cristiane, in onore di nostro Signore e dei suoi santi, invece di quelle che Dio ha stabilito per i Giudei, da lui stesso o dai suoi ministri: poiché troviamo che alcune furono istituite dopo il tempo di Mosè , (Ester ix., e 1 Machabees iv.) e questi furono sanciti dall'osservanza di Cristo stesso, Era la festa della dedicazione, e Gesù camminava nel tempio, ecc., Giovanni x. 22-23. (Worthington)

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità