È lecito, ragionevole e giusto rendere omaggio a Cesare? Era in quel tempo una questione molto agitata tra i Giudei, se essi, essendo il popolo peculiare di Dio, dovessero essere soggetti e pagare tasse a Cesare, o a qualsiasi principe, o esserne esentati. (Witham) --- Giuda Galileo, all'incirca al tempo della nascita di Cristo, suscitò nel popolo una rivolta, che sebbene repressa con misure violente, e lui stesso ucciso dai romani, tuttavia la dottrina da lui affrontata non si estinse con lui.

Alcuni anche tra i farisei erano dell'opinione che fosse illegale per il popolo di Dio servire estranei e idolatri, come apprendiamo da Giuseppe Flavio. La domanda, quindi, proposta al nostro Salvatore era estremamente insidiosa, e di non facile risposta, senza incorrere nel dispiacere dell'una o dell'altra delle parti. Infatti, se rispondeva che era lecito, si esporrebbe all'odio dei Giudei, che erano addolorati di quella che generalmente riteneva un'ingiusta estorsione e un segno di servitù dannosa per Dio; se avesse negato la legalità di questa odiata tassa di capitazione, incorrerebbe nel dispiacere degli Erodiani, e sarebbe denunciato a Cesare.

Quest'ultimo sembra essere stato il loro desiderio; poiché, in tal caso, sarebbe stato molto facile persuadere Pilato, che Cristo ei suoi discepoli, provenienti dalla Galilea, erano favoriti di quella setta, i quali dal nome del loro fondatore, Giuda Galileo, erano chiamati Galilei; e alcuni de' quali, come leggiamo in san Luca (cap. XIII. 1,) Pilato mise a morte, il cui sangue mescolò ai loro sacrifici. Invero, i nemici di Cristo furono così decisi a ferirlo con Pilato su questo argomento, che nonostante la sua risposta furono chiaramente favorevoli al tributo, ma non pochi giorni dopo arrossirono per accusarlo a Pilato di insegnarlo ad essere illegittimo rendere omaggio; l'abbiamo trovato, dicono, che proibisce di pagare un tributo a Cesare. (Tirino e Denis il Certosino)

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