IL

SANTO VANGELO DI GESÙ CRISTO,

SECONDO ST. MATTEO

INTRODUZIONE.

QUESTO e altri titoli, con i nomi di coloro che hanno scritto i Vangeli, non sono parole degli stessi Evangelisti. La Scrittura stessa non ci insegna da nessuna parte quali libri o scritti devono essere ricevuti come Scritture vere e canoniche. È solo tramite il canale delle tradizioni non scritte, e tramite la testimonianza e l'autorità della Chiesa cattolica, che sappiamo e crediamo che questo vangelo, per esempio di S.

Matteo, con tutto ciò che vi è contenuto, e che gli altri libri e parti dell'Antico o del Nuovo Testamento sono di autorità divina, o scritti per ispirazione divina; il che fece dire a sant'Agostino che non crederei al vangelo, se non vi fossi spinto dall'autorità della Chiesa cattolica: Ego evangelio non crederem, nisi me Ecclesiæ Catholicæ commoveret auctoritas. ( Lib. con. Epist. Manichæi, quam vocant fundamenti. tom. viii. cap. 5, p. 154. A. Ed. Ben.) (Witham)

S. MATTEO, autore del vangelo che abbiamo sotto il suo nome, era un galileo, figlio di Alfeo, ebreo e pubblicano; era conosciuto anche con il nome di Levi. La sua vocazione è avvenuta nel secondo anno del ministero pubblico di Cristo; il quale, subito dopo aver formato il collegio dei suoi apostoli, lo adottò in quella santa famiglia dei principi spirituali e fondatori della sua Chiesa. Prima di partire dalla Giudea, per annunziare il vangelo a paesi lontani, cedette alle sollecitazioni de' fedeli; e verso l'ottavo anno dopo la risurrezione del nostro Salvatore, il quarantunesimo dell'era volgare, cominciò a scrivere il suo vangelo: i.

e., la buona novella della salvezza all'uomo, per mezzo di Cristo Gesù, nostro Signore. Degli agiografi, San Matteo fu il primo nel Nuovo, come Mosè fu il primo nell'Antico Testamento. E come Mosè aprì la sua opera con la generazione dei cieli e della terra, così san Matteo inizia con la generazione di Colui che, nella pienezza dei tempi, ha preso su di sé la nostra natura umana, per liberarci dalla maledizione che avevamo portato su di noi, e sotto il quale gemeva tutta la creazione.

(Haydock) ---Questo santo apostolo, dopo aver raccolto una grande messe di anime in Giudea, predicò la fede alle nazioni barbare dell'Oriente. Era molto devoto alla contemplazione celeste e conduceva una vita austera; poiché non mangia carne, soddisfacendo la natura con erbe, radici, semi e bacche, come ci assicura Clemente di Alessandria, Pædag. lib. ii. cap. 1. S. Ambrogio dice che Dio gli aprì il paese dei Persiani.

Rufino e Socrate ci dicono che portò il Vangelo in Etiopia, il che significa probabilmente le parti meridionali o orientali dell'Asia. S. Paolino ci informa che terminò il suo corso in Partia; e Venanzio Fortunato dice, per martirio. --- Vedi le vite dei santi di Butler, 21 settembre st.

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