Lo spirito di gelosia, &c. Questa ordinanza era destinata a scagionare l'innocente, e ad impedire ai mariti gelosi di fare del male alle loro mogli; come pure per dare a tutti orrore dell'adulterio, punendolo in modo così notevole. (Challoner) --- Lo spirito di gelosia, di paura, ecc., denota quelle passioni dell'anima. Questa straordinaria legge di Mosè si addiceva al genio del suo popolo (Calmet) e tendeva molto a frenare l'infedeltà dei coniugi e la furia dei mariti sospettosi.

(Teodoreto, q. 10.) A Dio piacque, con un continuo miracolo, di manifestare la verità, in questa occasione, purché anche il marito non fosse colpevole: poiché in quel caso, affermano i Rabbini, le acque non ebbero effetto. Riferiscono molte particolarità, che sembrano contrarie a Filone e Giuseppe Flavio, i quali ci informano che il processo si tenne ancora ai loro tempi, anche se i primi autori pretendono che fosse in disuso, a causa dei tanti adulteri che furono commessi, nell'età antecedente la distruzione del tempio da parte di Tito.

Dicono che la persona che aveva commesso il delitto con la donna, sia morta nello stesso momento in cui le acque amare hanno posto fine alla sua esistenza. Quando la persona sospettata è stata portata davanti al Sinedrio, hanno cercato, con tutti i mezzi, di estorcerle una confessione. Ma se si ostinava a mantenere la sua innocenza, la facevano stare in piedi davanti alla porta orientale del tribunale, in nero, denunciandole ciò che doveva aspettarsi.

Se lei rispondeva Amen, il sacerdote scriveva le imprecazioni (ver. 19-22,) su pergamena, con inchiostro, che non conteneva alcuna mistura di vetriolo; e prendendo l'acqua dalla conca, e la polvere dal cortile, con qualcosa di amaro, come l'assenzio, cancellarono la scrittura in un nuovo vaso di terra; mentre un altro sacerdote le strappava le vesti fino al petto e le legava con un cordone egiziano, per ricordarle i miracoli operati da Dio.

Se confessava il delitto prima che la scrittura fosse cancellata, doveva essere ripudiata, senza dote; oppure, se si teneva compagnia con un sospettato, contrariamente all'ammonizione del marito, dopo essere uscita vittoriosa dal bere le acque amare, veniva sottoposta alla stessa punizione, e non poteva più pretendere di essere ammessa per compiere il miracoloso sperimentare. Vedi Selden, Uxor. ii. 13.

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