Che tu dovresti, [4] &c. Il senso non può essere che doveva cambiare qualcosa che san Paolo aveva ordinato, ma sistemare cose che san Paolo non aveva tempo di fare; ad esempio, stabilire nelle città sacerdoti [5], cioè vescovi, poiché gli stessi sono chiamati vescovi ver. 7; e, come osservano san Giovanni Crisostomo ed altri, è evidente da questo stesso luogo, che la parola presbitero era allora usata per significare o sacerdoti o vescovi.

Se san Girolamo qui intendeva che i vescovi fossero posti sopra i sacerdoti solo per istituzione ecclesiastica e non per divina istituzione, come alcuni hanno esposto le sue parole, la sua singolare opinione contro tanti altri non è da seguire. (Witham) --- Che l'ordinazione dei sacerdoti spetta solo ai vescovi, è evidente dagli Atti e dalle epistole di San Paolo a Timoteo e Tito. È vero, san Girolamo sembra esprimersi come se nella Chiesa primitiva non ci fosse una grande differenza tra preti e vescovi, eppure si sottrae costantemente agli ordini sacri, (ep.

85) come anche confermando i battezzati, conferendo loro lo Spirito Santo mediante l'imposizione delle mani e il santo crisma; (dial. cont. Lucif. cap. iv.) la cui preminenza attribuisce solo ai vescovi. Affermare che non c'è distinzione tra sacerdote e vescovo è un'antica eresia, condannata come tale dalla Chiesa. Vedi sant'Epifanio, hær. 75.; Sant'Agostino, hær 53.

[BIBLIOGRAFIA]

Ut corrigas, greco: epidiorthose, ut supercorrigas.

[BIBLIOGRAFIA]

Per civitates presbyteros, greco: presbutero. San Giovanni Crisostomo, (p. 387) Greco: tous episkopous.

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