E il Signore mi libererà da ogni opera malvagia e mi conserverà nel Suo regno celeste; al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Ecco un altro motivo di profondo dolore che Paolo si sentì costretto a registrare qui: Alla mia prima difesa nessuno mi è stato vicino, ma tutti mi hanno abbandonato; potrebbe non essere addebitato sul loro conto! Da queste parole risulta che Paolo aveva avuto udienza, aveva avuto un'occasione per confutare le accuse mosse contro di lui. Fu in questa occasione che ebbe un'amara esperienza, che avrebbe potuto scoraggiare un cristiano con meno carattere.

Secondo il diritto romano aveva diritto ad un certo numero di testimoni o mecenati, il cui compito era di assisterlo. Se qualcuno poteva aspettarsi lealtà dai suoi amici, sicuramente il grande apostolo aveva diritto a questa considerazione. Ma era il contrario. Tutti gli uomini sui quali aveva creduto di poter fare assolutamente affidamento avevano fiutato il pericolo per la propria persona durante il procedimento e lo avevano deliberatamente abbandonato.

Non erano abbastanza forti nella fede per essere all'altezza della situazione. Ma anche qui Paolo sopprime tutti i sentimenti di risentimento e di vendetta, piuttosto intercedendo per la debolezza di coloro che credeva ancora cristiani in fondo, chiedendo che questa defezione non fosse imputata a loro conto.

Quanto a Paolo, aveva un avvocato migliore di quello che qualsiasi amico avrebbe potuto fornirgli: ma il Signore mi è stato vicino e mi ha rafforzato, affinché per mezzo mio si adempisse la predicazione e tutte le genti potessero ascoltarla; e io fui liberato dalla bocca del leone. Quando fu abbandonato dagli uomini, il Signore stesso era il suo Patrono, il cui sostegno valeva più di tutto l'aiuto degli uomini. Fu anche lui, Cristo Signore, a concedere al suo servo la forza in misura più ricca, permettendogli così di sopportare anche questa afflizione con fortezza.

E per di più gli diede il coraggio di annunciare il messaggio evangelico in mezzo ai suoi nemici. La sua difesa della causa, alla prima udienza, ebbe almeno questo effetto, che gli fu concesso un po' di tregua, potendo così guadagnare tempo per un lavoro molto necessario, cioè quello di completare le disposizioni per l'invio del Vangelo in tutti i paesi del mondo conosciuto. La missione di Crescens in Galazia o Gallia e quella di Tito in Dalmazia non furono che l'inizio per l'attuazione di progetti mediante i quali tutte le nazioni avrebbero dovuto ascoltare la gloriosa notizia della loro salvezza per mezzo di Gesù Cristo.

Così Paolo può registrare con gioia che era stato strappato dalla bocca del leone, che era sfuggito, per il momento, a tutti i pericoli con cui i suoi nemici intendevano sopraffarlo. Non sembra, dall'intero contesto, che Paolo fosse stato effettivamente condannato a essere gettato in pasto ai leoni, e questo non sembrerebbe molto probabile.

Ancora una volta l'apostolo esprime la sua ferma fiducia nella potenza del suo Signore: Il Signore mi libererà da ogni opera malvagia e mi conserverà nel suo regno celeste, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. Questo sta mettendo la settima petizione sotto forma di un'affermazione definita, che mostra la natura della fede. Da ogni opera malvagia, da tutta l'astuzia, l'inganno e la potenza di Satana, da tutta la malvagità e persecuzione dei figli del mondo, da tutti questi mali il Signore libererà e libererà il Suo servo, affinché, alla fine, , i suoi nemici saranno svergognati.

Laddove la fede dei servi di Cristo è radicata e radicata nella Parola di Dio, nella potenza del Signore, lì tutti i tentativi dei loro nemici di danneggiarli devono fallire. E se la morte temporale sembra aver ottenuto la vittoria e separa l'anima dal corpo, i credenti sono di nuovo i vincitori, poiché la loro eredità in cielo è così data loro, sono custoditi dalla potenza di Gesù Cristo, loro Signore, fino a salvezza.

E perciò si uniscono volentieri alla dossologia di san Paolo e danno ogni onore e gloria a Cristo, che è Dio con il Padre e lo Spirito Santo, mondo senza fine. Ogni volta che un cristiano pensa alle incommensurabili benedizioni che gli sono state impartite in Cristo, non può astenersi dall'esprimere i suoi pensieri in gioioso ringraziamento al suo Signore.

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