Posso fare ogni cosa attraverso Cristo, che mi rafforza.

Questo brano porta il ringraziamento di Paolo per l'aiuto materiale che la congregazione di Filippi aveva inviato a Roma con Epafrodito. Fu questo dono che diede origine alla lettera, che fece scrivere l'apostolo: Ho gioito grandemente nel Signore perché ora finalmente il tuo pensiero su di me è rifiorito; a cui anche tu avevi pensato, ma mancava l'occasione. La gioia di Paolo è così grande perché la loro ansiosa cura per lui era di nuovo sbocciata in attività, aveva dato ancora una volta prova della sua continua esistenza.

La loro cura e ansia per lui, come in precedenti occasioni, avevano ripreso forma tangibile. Prima avevano deciso di condividere con lui, ma recentemente le circostanze avevano impedito loro di ricordare l'apostolo imprigionato, essendo la persecuzione che stavano subendo il fattore principale. Perciò Paolo si rallegra tanto più che ora ci sono riusciti. Loda sia la loro buona volontà che l'azione che ne è derivata. Si rallegra nel Signore, perché era Lui che aveva messo tanta allegra e fervente disponibilità nel cuore dei Filippesi.

Nello stesso tempo Paolo previene un malinteso: Non che io parli di indigenza; perché ho imparato ad accontentarmi delle cose che ho. So bene di essere umiliato quanto so di avere abbondanza; dovunque e in tutte le cose mi sono abituato sia ad avere abbondanza sia a soffrire il bisogno. Ciò rappresenta la somma delle esperienze di Paolo fino al momento in cui scrisse questa lettera. Non aveva mai sofferto un reale bisogno.

Aveva abbastanza da mangiare e da vivere, ma a causa della sua prigionia era privo di molte comodità. E quindi ha ragioni per essere grato e gioioso, poiché questo bisogno è ora soddisfatto. Perché aveva imparato ad accontentarsi di ciò che aveva, ad adattarsi a ogni situazione. Era stato istruito, aveva imparato la lezione sia ad essere umiliato, a sopportare la miseria della povertà, sia ad avere in abbondanza, ad essere ben fornito dei beni di questo mondo, ad essere in un umile oltre che in una posizione esaltata.

Si è abituato a questo con una lunga pratica e uso. Sia che abbia tutto ciò di cui ha bisogno e di più, sia che soffra la fame, la prospettiva lo lascia illeso, perché ha sperimentato tutto.

Il motivo per cui può elevarsi al di sopra di tutte le esigenze della vita è: tutto posso fare in Colui che mi fortifica. Questa è la fiducia della fede, una fede che è vittoriosa su tutte le possibilità di miseria e afflizione, per la quale siamo più che vincitori per mezzo di colui che ci ha amato, Romani 8:37 . Paolo è forte in tutto, capace di sopportare tutto, non nella propria potenza e capacità, però, ma in e per mezzo di Cristo, suo Signore eccelso, che lo rende forte, che gli trasmette parte della sua stessa forza.

Con questa forza può essere audace, può affrontare gli assalti dei suoi nemici, può superare tutte le loro tentazioni. Questo è l'atteggiamento di ogni cristiano: si accontenta di tutto ciò che Dio gli manda e gli dona. Ogni cristiano impara quest'arte, diventa abile in questa capacità, perché Cristo lo fortifica.

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