v. 25. Il desiderio dell'indolente, i suoi appetiti e bisogni naturali, ai quali rifiuta di provvedere, lo uccide, per mancanza di diligenza muore di miseria; poiché le sue mani rifiutano di lavorare; troppo pigro per lavorare, è destinato a morire di fame.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità