il tributo della moltitudine

Giovanni 12:12-19

Questa moltitudine di entusiasti amanti di Cristo proveniva principalmente dalla Galilea. Erano già giunti in città, ma sentendo il suo avvicinarsi gli andarono incontro e lo accompagnarono. Erano orgogliosi di possederlo come loro profeta e furono profondamente toccati dai meravigliosi miracoli che aveva operato tra loro. Fu un assaggio e un assaggio di quell'esplosione ancora più felice quando sarà riconosciuto come il Re degli uomini.

L'umiltà della proprietà di Gesù avrebbe dovuto dissipare il sospetto e l'odio dei suoi nemici. Che cosa avevano da temere da un tale re! Ma la letizia dei suoi seguaci fece impazzire i suoi avversari, i quali vedevano con palese vessazione la spontanea fedeltà data dalle folle a Gesù, in contrasto con l'obbedienza tesa che, veniva ceduta alle loro prescrizioni ed esazioni. Un altro elemento nella folla è stato fornito da coloro che avevano assistito alla resurrezione di Lazzaro.

La gelosia religiosa è deplorevole. Porta all'omicidio, se non per mezzo della Croce, ma per mezzo delle labbra. Inasprisce il cuore, separa e divide coloro che devono amare e ostacola la venuta del Regno. La cura dell'odio e della gelosia è l'ammissione di Cristo alla cittadella del cuore come re.

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