Martirio di un testimone-portatore

Marco 6:21-29

Meglio la prigione con Giovanni che il palazzo con Erode, perché la coscienza riempì il palazzo del fantasma del Battista assassinato! Una donna portò Erode a questo. Quanto dovrebbero essere attente le donne all'influenza che esercitano sugli uomini; come dovrebbero essere attenti gli uomini a cedere a qualsiasi influenza tranne che alla più nobile! Questa famiglia è stata mangiata dalla lussuria, di solito unita alla crudeltà. Nessun vizio abita mai da solo. Giovanni Battista ebbe una carriera breve e tortuosa; per qualche mese figura centrale della nazione, per poi scagliarsi nell'oscurità della prigione, come una torcia spenta.

Non c'è da stupirsi che il suo spettro ossessionasse il cuore di Erode, il quale pensava di essersi reincarnato in Gesù. Il messaggero può cadere, ma il messaggio viene raccolto e trasmesso da mille labbra. Notate il contrasto tra la fine di Giovanni e quella di nostro Signore. Nel caso di Giovanni i discepoli che avevano ascoltato ogni sua parola si dispersero. La testa era caduta e le membra erano disperse. Nessuno pensò di proclamare il loro leader defunto come ancora il capo vivente e il centro del movimento che aveva messo in piedi. Ma quando nostro Signore morì, iniziò la Sua vera influenza sugli uomini. Fino a quel momento era stato il rabbino ebreo; da allora in poi divenne il Redentore del mondo.

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