Meraviglie in Egitto

Salmi 105:16

Il salmista racconta la storia di Giuseppe, come anello della catena di provvidenza che assicurò l'adempimento dell'Alleanza. Può darsi che sia stato introdotto anche per confortare Israele in mezzo alle afflizioni della cattività. Un'altra lettura della seconda clausola di Salmi 105:18 è: "Il ferro è entrato nella sua anima". Questo è ciò che il dolore fa per tutti noi; mette ferro nel nostro sangue.

In Salmi 105:19 apprendiamo che la promessa di Dio, sebbene non realizzata e apparentemente contraddetta dai fatti attuali, serve come prova della fiducia di un uomo in Dio. Porta in chiaro rilievo la sua fede incrollabile. Giuseppe è stato messo alla prova e non è stato trovato mancante.

In Salmi 105:23 ci porta un passo avanti nello svolgimento del proposito di Dio. Il soggiorno in Egitto, con le sue terribili fatiche ei guai che toccò al tiranno, è citato con riferimento diretto all'azione e all'interposizione dell'Onnipotente. Il salmista vede solo una mano all'opera. Non esita ad attribuire a Dio anche l'odio che gli egiziani nutrivano verso Israele e che, nel caso del faraone, significava l'indurimento del suo cuore. Tale è l'effetto inevitabile quando l'orgoglio dell'uomo è in conflitto con la tenerezza e l'amore divini. Crediamo che Dio è in tutti gli avvenimenti della nostra vita quotidiana e della storia umana.

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