Il vanto continua. Tuttavia, assume una nuova e sorprendente caratteristica. Nel suo apostolato c'era stato qualcosa di soprannaturale, qualcosa che non doveva essere definitivamente spiegato. Di questo si glorierà. Quanto al metodo, Paolo stesso dichiara la sua ignoranza. Tuttavia, non c'era incertezza sul grande fatto che ricevette rivelazioni non giustificabili da ipotesi meramente naturali, né queste rivelazioni gli furono date per la comunicazione, perché ancora una volta afferma di aver "udito parole indicibili, che non è lecito a un uomo di pronunciare".

Lo scopo delle rivelazioni era evidentemente di dargli coraggio e fiducia nel suo lavoro. Il pericolo stava nel pericolo che egli diventasse "esaltato eccessivamente". Per impedirlo, venne la "spina nella carne". «Ora», dice l'apostolo, «mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, affinché il lastricatore di Cristo riposi su di me».

La lettera stava ormai volgendo al termine e l'apostolo si preoccupò di chiarire perfettamente quale fosse stato il suo atteggiamento per iscritto. Il suo trattare con loro era stato condizionato da un triplice fatto: primo, al cospetto di Dio; secondo, in Cristo; terzo, per la loro edificazione. Questo paragrafo mostra uno svelamento del cuore del vero maestro spirituale, che brama con amore i suoi figli, desidera sinceramente il loro massimo benessere, preoccupandosi poco della loro approvazione della sua condotta ma molto della loro approvazione da parte di Dio. Per tale desiderio ha consegnato il suo messaggio, consapevole della sua autorità perché parla in Cristo.

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