A questo punto la storia torna indietro e descrive l'inizio della guerra con Moab, a cui si è fatto riferimento in apertura del libro. Fu un movimento combinato di Israele, Giuda ed Edom contro Moab.

La capacità di severità di Eliseo si manifestava nel rifiuto di trattare con il re d'Israele. Gli eserciti mancavano d'acqua e si appellavano a lui. La sua risposta ha immediatamente messo in risalto il fatto del governo divino, che Dio è ancora in grado, in modi soprannaturali, di provvedere ai bisogni del suo popolo se solo si fida di lui. La loro fede è stata chiamata in attività nello scavo delle trincee.

La venuta dell'acqua avvenne per atto e volontà di Dio. Così il profeta sostenne la giustizia di Dio nel suo rifiuto di trattare con il re d'Israele e il benefico proposito di Dio nel provvedere acqua agli eserciti. Si presentò così davanti a loro come un vero profeta, e li richiamò, se solo volessero ascoltarlo, in vera relazione con il loro unico Re, Geova.

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