Il capitolo quindici è per molti versi strano e solenne, poiché tratta della legge dell'impurità in quanto si applica alla questione delle questioni. Come nel caso delle leggi sul parto, qui la mente è di nuovo confrontata con spaventosa e energica solennità al fatto della contaminazione della razza.

Un'attenta lettura di questi requisiti ci ricorda che le facoltà procreative sono tutte sotto la maledizione a causa dell'inquinamento razziale. Che l'esercizio di tali facoltà sia naturale o innaturale, agli occhi di un Dio di assoluta santità esse sono contaminate dal peccato. Pertanto, per il popolo di Dio, furono emanate leggi molto severe per la purificazione.

Questa sezione ha un messaggio solenne per tutti noi riguardo al fatto dell'inquinamento della nostra natura proprio alla fonte e della conseguente necessità perpetua di purificazione. Tali punti di vista potrebbero non essere popolari ai nostri giorni e nella nostra generazione, ma l'esperienza insegna perennemente che è necessario dimenticarli o trascurare i loro solenni avvertimenti con risultati disastrosi e una paralisi della possibilità di comunione con Dio.

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