Veniamo ora alla considerazione dell'offerta per il peccato. Alla luce della santità divina si vede il peccato, volontario o no, e si deve provvedere alla sua espiazione. Nelle istruzioni venivano presi accordi per il sacerdote, la congregazione nel suo insieme, un sovrano e una delle persone comuni. In ogni caso doveva essere preso un torello e seguiva una settuplice cerimonia Era sicuramente impossibile per qualsiasi ebreo fare l'offerta per il peccato senza essere portato in un senso opprimente del suo odio verso Dio, e, inoltre, senza aver suggerito alla sua mente il fatto che Dio provveda la grazia per cui l'approccio è reso possibile.

Un ordine di responsabilità si rivela nel fatto che si provvede prima per il sacerdote, poi per la congregazione, poi per il sovrano e infine per l'individuo. Mentre si riconosce che nel sacerdote o nel sovrano il peccato è più pernicioso a causa dell'influenza che ciascuno esercita, nessuno può scusarsi trasferendo la colpa ad altri. Si osserverà che attraverso tutte queste disposizioni riguardanti l'offerta per il peccato, la responsabilità è riconosciuta con la conoscenza del peccato.

È quando gli è stato fatto conoscere il peccato di un uomo che ci si aspettava che portasse la sua offerta. Non si creda, tuttavia, che i peccati di cui un uomo è inconsapevole possano essere scusati con leggerezza. Per questi fu anche previsto il sacrificio nell'offerta nel grande Giorno dell'Espiazione, che sarà considerato a tempo debito.

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