«Né siate idolatri, come lo erano alcuni di loro. Com'è scritto, il popolo si sedette per mangiare e bere, e si alzò per giocare'.

Il riferimento qui è all'adorazione del vitello fuso e dei suoi riti immorali che lo accompagnano ( Esodo 32:6 ), sempre in parallelo con l'ingresso nei templi degli idoli, e il pericolo di partecipazione al loro comportamento immorale. Si noti l'accento sul fatto che mangiavano in presenza dell'idolo, cosa che di conseguenza provocava il peccato. Proprio questo era il pericolo per i Corinzi.

Da notare anche il cambiamento da 'noi' ( 1 Corinzi 10:6 ) a ' voi ' ( 1 Corinzi 10:7 ) a 'noi' ( 1 Corinzi 10:8 ). Paolo non poteva legarsi all'idolatria perché non ne era mai stato coinvolto. Ma riconosceva la sua sempre presente, (benché trattenuta dal suo camminare con lo Spirito), propensione ai peccati della carne.

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