Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio. Perché nessun uomo comprende, ma nello spirito parla di misteri. Ma chi profetizza parla agli uomini di edificazione, di esortazione e di consolazione».

Questo perché l'uomo che parla in lingue, che è stata la loro prova preferita di spiritualità, non parla affatto agli uomini. Parla a Dio. Perché nessuno lo comprende (notare che Paolo presume che le lingue non saranno comprensibili. (A differenza di Pentecoste, non è questo il senso di queste lingue). Può parlare nello Spirito, ma sta dicendo misteri. È di beneficio a nessuno tranne che a se stesso.

Il dono delle lingue è un dono mediante il quale gli uomini possono parlare a Dio in lingue sconosciute. Paolo descrive il parlare in lingue come 'parole pronunciate' in modo che sembrerebbero una qualche forma di linguaggio. Ma né il parlante né l'ascoltatore li capiscono. Sono un mezzo attraverso il quale gli uomini parlano a Dio e, come qui descritto, contengono chiaramente un elemento di ringraziamento, sebbene, a meno che le lingue non siano interpretate, solo Dio lo sa.

Eppure il loro uso porta una benedizione privata al cuore. Forniscono una sorta di sollievo spirituale e assistenza nel culto privato per cui il cuore è attratto da Dio. Questo è quindi principalmente un dono per uso privato e questa è la questione di cui si occuperà Paolo, poiché alcuni dei Corinzi stavano facendo una grande mostra di lingue in pubblico.

Le lingue che potrebbero essere effettivamente descritte come lingue conosciute sono state (raramente) conosciute ai giorni nostri e sono state evidenziate, ma non è normale che vengano riconosciute e non è il loro scopo. E anche così non avevano lo scopo di edificare. Il riconoscimento della lingua era di solito puramente "accidentale" perché diciamo che era presente un missionario che riconosceva la lingua. La Pentecoste era un'eccezione.

Purtroppo molti che hanno cercato con entusiasmo di esporli come vere lingue comunemente conosciute, nella loro ignoranza, hanno spesso preso in giro se stessi. Dobbiamo stare attenti all'eccesso di entusiasmo non supportato da solide prove.

Ma oggi così tanti sono artificialmente elaborati che è dubbio che siano lingue autentiche, semplicemente balbettanti. Non sappiamo se fosse così ai tempi di Paolo.

Chi invece profetizza nell'amore parla agli uomini, edificando, esortando, consolando. Invece di parlare a Dio per la sua benedizione privata, Dio sta parlando attraverso di lui per la benedizione di tutti. E tutta la Chiesa è benedetta. Per 'edificare' si intende il beneficio spirituale o il miglioramento morale, edificando l'uomo interiore. L'esortazione (parakaleo) incoraggia, sprona, rafforza e conforta. La consolazione conforta, nutre e incoraggia. Profezie di questo tipo non avevano lo scopo di produrre una nuova rivelazione.

La profezia era un dono particolarmente importante nella chiesa primitiva perché man mano che la chiesa si diffondeva doveva dipendere solo da uomini parzialmente formati. La speciale ispirazione degli uomini per opera dello Spirito Santo fu, accanto alle Scritture e alla Tradizione di Gesù, la linfa vitale della Chiesa. Oggi siamo meglio allenati. Ma faremmo bene a cercare di profetizzare mediante lo Spirito mentre predichiamo.

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