«Allora fa bene sia colui che dà in moglie la propria figlia vergine, sia colui che non la dà in sposa farà meglio».

'Dà in matrimonio.' Il verbo è gamizo che è una forma intensiva di gameo - "sposare" - e significa "dare in matrimonio", ma può anche significare "sposare". Si potrebbe così tradurre: 'chi sposa la propria vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio'. Tuttavia il cambio di verbo di Paolo suggerisce che la traduzione di cui sopra è corretta. Ma qualunque usiamo, il principio rimane. È bene per lei sposarsi, è ancora meglio se, attraverso la sua piena dedizione al Signore, decide liberamente di sua scelta di non sposarsi per poter dedicare totalmente la sua vita al suo servizio.

Nessuna pressione deve essere esercitata su di lei, né dal compagno né dal padre. Devono comportarsi in modo nobile e onorevole nei suoi confronti. Perché sia ​​buona la scelta deve essere sua. Alla fine sia per gli uomini che per le donne il matrimonio è buono, ma è migliore la capacità di vivere una vita di totale dedizione al Signore per servirlo fedelmente, a condizione ovviamente che sia mantenibile senza che il peccato ne derivi direttamente.

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