'Ma se camminiamo nella luce, come lui è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù suo Figlio ci purifica da ogni peccato.'

Ecco l'altro lato della questione. Se veniamo a Dio. Se camminiamo nella sua luce, rispondendo alla sua parola e ai suoi comandamenti. Se apriamo le nostre vite onestamente in modo che Egli possa rivelarci il nostro peccato e affrontarlo. Se camminiamo con Colui che ci dona la luce della vera vita che risplende continuamente dentro di noi. Allora veniamo a Dio come Egli è veramente (non come l'uomo pensa che Egli sia), veniamo a Colui che è la luce, che abita nella luce, e Lo riconosciamo come tale.

E il risultato sarà una gioiosa comunione con tutti i veri credenti, con tutte le cose aperte tra noi, senza alcun peccato nascosto, e l'ulteriore risultato sarà che il sangue di Gesù Cristo, Suo Figlio, "continua a purificarci" (tempo presente) da ogni peccato.

È vero che Giovanni non si occupa qui della questione dell'ingresso nella salvezza, poiché lo presuppone già per i suoi lettori (sebbene avvertendo il compiacimento - 1 Giovanni 2:4 ). Piuttosto sta parlando di camminare veramente con Dio. Ma non inganniamoci nel pensare che se ci consideriamo 'salvati' non dobbiamo preoccuparci.

Che possiamo ignorarlo e lasciarlo agli altri. Perché se Dio è luce, e quella luce non produce in noi l'effetto che dovrebbe fare la luce di Dio, allora dobbiamo chiederci seriamente se siamo salvati, se conosciamo veramente Dio. Se Dio è luce e veniamo a Lui ma non siamo influenzati da quella luce, la domanda è: siamo venuti a Lui o semplicemente a un dio della nostra immaginazione? Perché quando Dio salva, rende efficace la sua salvezza.

Potrebbe volerci del tempo prima che quell'efficacia si manifesti, e potrebbero esserci anche momenti di inciampo, ma alla fine quella salvezza deve sfondare completamente. E se non è così dobbiamo chiederci se una tale persona è davvero 'salvata', e 'essere salvata'. Dio il Salvatore non fallisce nei Suoi propositi.

Ma d'altra parte la cosa confortante è che se siamo carichi dei nostri peccati e ci sentiamo consapevoli della nostra colpa, possiamo venire costantemente alla luce di Dio con il desiderio di essere liberati e gridare a Lui perdono, allora possiamo essere certi della purificazione che avviene attraverso il sangue di Gesù. Il Suo sangue (il Suo effettivo sacrificio per nostro conto) ci purificherà continuamente da ogni peccato, conosciuto o sconosciuto e saremo mantenuti completamente puri ai Suoi occhi.

Nelle parole dell'inno scrittore,

'Cinque ferite sanguinanti che porta, ricevute sul Calvario,

Riversano efficaci preghiere, mi supplicano con forza,

Perdonalo, o perdona, piangono,

Non muoia questo peccatore riscattato.

E si noti infine l'accento di nuovo sul fatto che Gesù Cristo è 'Suo Figlio'. Giovanni sottolinea continuamente questa unicità di Gesù, perché c'erano coloro che non la riconoscevano. Egli è, dice ancora, il vero Figlio di Dio, della stessa natura ed essenza, distinto e unico e sul lato divino della realtà. Ecco perché il Suo sangue, il Suo sacrificio di Se Stesso, può essere continuamente efficace a nostro favore.

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