'E ogni capitano di nave, e chiunque naviga ovunque, e marinai, e quanti si guadagnano da vivere in riva al mare, se ne stavano a distanza e gridavano guardando il fumo del suo incendio, dicendo: "Com'è simile la città la grande città?" E si gettarono polvere sul capo e gridarono, piangendo e facendo cordoglio, dicendo: «Guai, guai, la grande città per mezzo della quale si arricchirono tutti coloro che avevano le loro navi in ​​mare a causa della sua stravaganza, perché in un'ora è stata resa desolata”.'

Ecco coloro che hanno beneficiato della sua stravaganza di naviganti che ora sono portati alla ribalta. In tutte queste descrizioni John fa emergere brillantemente due cose. Il fatto che la donna sia vissuta in modo così sfrenato e in tale lusso ed empietà, e ora sia stata resa desolata, e il totale egoismo di coloro che piangono la sua scomparsa. Non sappiamo quale sia peggio. Ecco le anime degli uomini messe a nudo. Questa è la terza ripetizione dei due guai che sottolinea che devono essere visti come significativi.

Abbiamo lo scopo di riconoscere che il terzo guaio è appena più avanti e comprenderà tutti coloro che piangono qui. (Per una scena del genere confronta Ezechiele 27:29 che parla della distruzione di Tiro).

Notiamo che non vi è stato alcun accenno da parte dei marittimi di critiche per la stravaganza e il comportamento della città. La loro preoccupazione è che influirà sulla ricchezza degli armatori. Il mondo è sempre preoccupato per la sua ricchezza, non per il bene che possono farne, ma in modo che possano soddisfare la propria avidità.

"Si sono fermati a distanza." Hanno lasciato le loro navi per venire a ispezionare la città ma non vogliono essere coinvolti. Guardano da lontano il fumo che brucia. Quindi partiranno a breve per rivolgere la loro attenzione al commercio altrove. Ancora una volta viene sottolineato quanto velocemente fosse arrivata la sua fine. Era sembrata così permanente che nulla poteva toccarla, ma come scoprirono Ninive, Babilonia, Roma, Costantinopoli e molti altri, alla fine nulla è inespugnabile.

Una caratteristica interessante di questi versi è nei tempi. I re ' piangeranno  e si lamenteranno per lei' (tempo futuro - v. 9), i mercanti ' piangono  e si lamentano per lei' (tempo presente - v. 11) e i marittimi ' piangono , piangono e si lamentano' (tempo passato ). È come se vedessimo la scena recitare e andare avanti davanti ai nostri occhi.

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