E dopo aver annunziato il vangelo a quella città, e fatti molti discepoli, tornarono a Listra, a Iconio e ad Antiochia, confermando le anime dei discepoli, esortandoli a perseverare nella fede, e che attraverso molti tribolazioni dobbiamo entrare nel Regno di Dio regale.

Una volta stabilitosi a Derbe un gruppo di discepoli che avrebbero potuto biasimarli se avessero colto l'occasione offerto di dirigersi verso il vicino porto di Perga a poche miglia di distanza (erano girati in tondo), porto presso il quale era arrivato prima sbarcando in Panfilia ( Atti degli Apostoli 13:13 )? Mentre si guardavano indietro, doveva essere sembrato tanto tempo prima.

Dietro di loro c'erano città ostili. Prima di loro avrebbe potuto essere un piacevole viaggio quasi immediato verso casa. Ma non sono tornati a casa. Invece tornarono indietro, indietro di sessanta miglia fino a Listra dove Paolo era stato così duramente trattato e lasciato per morto, indietro di altre ventiquattro miglia fino a Iconio da cui erano fuggiti in pericolo di lapidazione, indietro di altre ottanta miglia ad Antiochia di Pisidia da cui erano stati espulsi con tanta forza, e questo per fortificare in ogni luogo le anime dei discepoli, ed esortarli a perseverare nella fede, e ricordare loro che attraverso molte tribolazioni dobbiamo entrare nella Regola regale di Dio.

Così Luca chiarisce, come ha sempre fatto, che mentre la parola di Dio avanza e trionfa, inevitabilmente seguono la sua scia persecuzione e tribolazione. I cristiani che stanno vivendo un viaggio facile devono guardare alle loro fondamenta, perché se stanno servendo veramente il Signore possono essere sicuri che Satana non permetterà loro di restare soli a lungo.

Una cosa incoraggiante di queste parole è l'assicurazione che in ciascuna città e paese c'erano abbastanza credenti per essere formati in una chiesa. Nessuno era stato menzionato a Listra, ma c'erano stati comunque dei convertiti.

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