«Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome».

Perciò ora, quando vogliamo offrire un sacrificio a Dio, dobbiamo farlo per mezzo di Lui. Perché è lì, fuori del campo, che possiamo adempiere il nostro servizio sacerdotale, essendo così com'è al di fuori del sacerdozio del vecchio ordine e non avendo alcun collegamento con esso. Là possiamo offrire continuamente un sacrificio a Dio, un sacrificio di lode, per mezzo di Lui. Non siamo sacerdoti terreni, offrendo sacrifici terreni. Legalmente non potremmo farlo. Ma quello che offriamo è un sacrificio celeste, il frutto delle nostre labbra, 'facendo confessione al suo nome', dichiarandoci suoi e annunciandolo agli uomini. Questo è un dolce sapore per Dio.

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