Paolo sottolinea che, sebbene sia in catene, si è rivelato utile al Vangelo di Cristo, cosa che lo fa rallegrare ( Filippesi 1:12 ).

È evidente da quanto segue che Paolo fu incatenato a un soldato romano, limitando la sua libertà di movimento, sebbene apparentemente non ostacolasse la sua capacità di continuare a ministrare. Il fatto che Paolo abbia sentito naturalmente profondamente le sue catene emerge qui nella sua triplice menzione di esse. Ma è chiaro che anche lui li guardava positivamente, come se avessero avuto un beneficio positivo.

Doveva essere ben consapevole dell'effetto che la notizia del suo arresto avrebbe avuto sulle chiese da lui fondate. Sapeva che probabilmente erano scioccati al pensiero che lui, Paul, il loro mentore, non fosse più libero e in grado di assisterli. Potrebbero benissimo chiedersi: 'Perché Dio lo ha permesso?' Ma avevano reagito bene inviandogli Epafrodito con un dono nel momento del bisogno, e chiedendogli quale fosse la situazione, e ora sapeva che stavano aspettando notizie della sua situazione.

Sapeva anche che avrebbero saputo che era in catene. Così ha voluto incoraggiarli riconoscendo che le sue catene stavano effettivamente avanzando il Vangelo di Cristo. Non erano un segno che l'opera di Dio era limitata, ma un mezzo attraverso il quale abbondava.

Così ritrae le sue catene come aventi:

1) Ha fatto da testimone a tutta la Guardia Pretoriana ( Filippesi 1:13 ).

2) Incoraggiava i suoi fratelli nel Signore a predicare con più coraggio ( Filippesi 1:14 ).

3) Spronò i suoi rivali a predicare più ampiamente, anche se per motivi sbagliati, con il risultato che Cristo veniva annunziato ( Filippesi 1:15 ).

Rendeva evidente che quindi non c'era bisogno che si disperassero.

Analisi.

a Ora vorrei che sappiate, fratelli e sorelle, che le cose che mi sono accadute sono andate piuttosto al progresso del vangelo, così che i miei legami si sono manifestati in Cristo attraverso tutta la guardia pretoriana e a tutto il resto ( Filippesi 1:12 ).

b E che la maggior parte dei fratelli nel Signore, fiduciosi attraverso i miei vincoli, sono più audaci nel dire la parola di Dio senza timore ( Filippesi 1:14 ).

c Alcuni in effetti predicano Cristo anche con invidia e contesa, e altri anche con buona volontà.

b L'uno lo fa per amore, sapendo che sono disposto a difendere il vangelo, ma gli altri annunziano Cristo di fazione, non sinceramente, pensando di suscitare per me afflizione nei miei vincoli ( Filippesi 1:15 ).

a E allora? Solo che in ogni modo, sia in finzione che in verità, Cristo è annunziato, e in ciò io mi rallegro, sì, e gioirò ( Filippesi 1:18 ).

Si noti che in 'a' le cose sono ricadute sul progresso del Vangelo, mentre nel parallelo Cristo è predicato 'in ogni modo'. In 'b' il suo essere vincolato ha portato a una predicazione più abbondante del Vangelo, e parallelamente il suo essere vincolato ha portato a tutti i tipi di predicare il Vangelo, sebbene la sua situazione sia aggravata da fazioni che cercano con la loro predicazione di aggiungere alle sue afflizioni. Al centro in 'c' si analizzano le due tipologie di predicatori.

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