Genesi 3:13 a

'Allora il Signore Dio disse alla donna: "Cos'è questo che hai fatto?" '

Solo Dio conosceva veramente la risposta a questa domanda mentre guardava in basso la sofferenza dei secoli e vedeva finalmente la sofferenza del Suo stesso Figlio. Sapeva cosa aveva fatto. Ma, sebbene la donna potesse essere stata consapevole di alcune delle conseguenze per se stessa, non poteva avere idea di cosa avesse fatto. Il peccato è così. Raggiunge più lontano di quanto possiamo mai sapere.

Genesi 3:13 b

"E la donna disse: "Il serpente mi ha sedotto e io ho mangiato".'

Non ha incolpato Dio. È stata colpa del serpente. Ha ammesso di essere stata ingannata, ma era solo perché era così seducente. Non poteva accettare di essere davvero da biasimare. Ma prima aveva detto chiaramente al serpente qual era la posizione. Anche lei era senza scuse. E alla fine ammette 'Ho mangiato'.

"Il serpente mi ha sedotto." Com'è debole la sua scusa. Ecco questa creatura subordinata eppure lei gli dà la colpa. Non è ancora consapevole del potere dietro il serpente.

È ora degno di nota che Dio non mette in discussione il serpente. Questa non è un'omissione. Dio sa bene che il serpente non può parlare. E infatti lo scrittore vuole farci sapere che Dio sa che il serpente non è davvero da biasimare. C'è un altro, ancora senza nome, che deve assumerne la colpa, ed è proprio a lui che si rivolge la sentenza sul serpente.

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