La preghiera di pentimento e gratitudine di Giona ( Giona 2:1 ).

Trovandosi salvato dall'annegamento, Giona espresse la sua gratitudine a Dio e, probabilmente perplesso sul luogo in cui si trovava, chiese a Dio la restituzione in suo favore: 'Sono scacciato dalla tua vista, ma guarderò ancora verso il tuo santo tempio ', e ancora: 'Coloro che guardano alle vanità bugiarde (Giona nella sua fuga), abbandonano la propria misericordia, ma io ti sacrificherò con voce di ringraziamento, pagherò ciò che ho promesso.' È evidente che mentre era in mare aveva fatto certi voti a YHWH.

La preghiera è necessaria per dimostrare che la misericordia di Dio si è rivelata verso Giona, come lo era stata verso i marinai, e sarebbe stata verso Ninive. Attira l'attenzione sul suo pentimento e si prepara per ciò che segue. Non c'è nulla in esso che richieda una data tarda e le sue idee sono simili a quelli che consideriamo principalmente i primi Salmi. Suggerisce che Giona avesse molta familiarità con il culto del Tempio, o con un culto simile in Israele. I parallelismi, tuttavia, non sono tali da suggerire un prestito diretto. Per esempi di tali parallelismi, vedere l'introduzione.

A coloro che chiedono se Giona avrebbe potuto comporre un Salmo mentre era nelle viscere del grande pesce, la nostra risposta è: cos'altro avrebbe probabilmente fatto. Doveva avere qualcosa per occupare il suo tempo. Per un profeta comporre un salmo profetico sarebbe l'ideale.

La sua descrizione del quasi annegamento è vivida, anche se la sua esperienza deve essere durata solo due o tre minuti. In questi momenti i pensieri sono molto concentrati. Tuttavia, gli diede l'opportunità di rivedere ciò che aveva fatto e di pentirsi nel suo cuore. E poi quasi per miracolo si era trovato preso, e si era trovato avvolto da qualcosa che non sapeva cosa, e che poteva respirare.

E ora eccolo qui, in grado di ringraziare Dio per la liberazione dall'annegamento e di confermare il suo pentimento, e di aspettare che Dio lo liberi ulteriormente. La sua mente si volgeva naturalmente alla composizione di un salmo di ringraziamento.

Analisi di Giona 2:1 .

a Allora Giona pregò YHWH suo Dio dalle viscere del pesce ( Giona 2:1 ).

b «Ho chiamato a motivo della mia afflizione a YHWH, ed egli mi ha risposto: dal ventre dello Sheol ho gridato, tu hai udito la mia voce» ( Giona 2:2 ).

c «Poiché mi hai gettato nell'abisso, nel cuore dei mari, e il diluvio mi circondava, tutte le tue onde ei tuoi flutti sono passati sopra di me» ( Giona 2:3 ).

d «E io ho detto: 'Sono scacciato davanti ai tuoi occhi, eppure guarderò di nuovo al tuo santo tempio» ( Giona 2:4 ).

e «Le acque mi circondavano fino all'anima, l'abisso mi circondava, la zizzania mi avvolgeva il capo» ( Giona 2:5 ).

f «Sono sceso in fondo ai monti, la terra con le sue sbarre mi ha chiuso per sempre addosso, eppure tu hai fatto risalire la mia vita dalla fossa, o YHWH mio Dio» ( Giona 2:6 ).

e “Quando l'anima mia si svenne dentro di me, mi sono ricordato di YHWH” ( Giona 2:7 a).

d «E la mia preghiera è giunta a te, nel tuo santo tempio» ( Giona 2:7 b).

c «Coloro che guardano alle vanità menzognere, abbandonano la propria misericordia» ( Giona 2:8 a).

b “Ma io ti sacrificherò con voce di ringraziamento, pagherò ciò che ho promesso. La salvezza è di YHWH” ( Giona 2:9 ).

a E YHWH parlò al pesce, ed esso vomitò Giona sull'asciutto ( Giona 2:10 ).

Nota che in 'a' Giona parlò a YHWH dal pesce, e in parallelo YHWH parlò al pesce di Giona. In 'b' gridò a YHWH dal ventre stesso dello Sheol, e in parallelo rende grazie perché Dio lo ha ascoltato e lo ha liberato. In 'c' troviamo Giona apparentemente trattato senza pietà, e parallelamente la conseguenza delle vanità bugiarde di Giona sarà che ha abbandonato la propria misericordia.

In 'd' guarda verso il tempio santo di YHWH, e parallelamente prega verso il tempio santo di YHWH. In 'e' le acque circondavano la sua anima, e parallelamente la sua anima svenne dentro di lui. Al centro in 'f' ha raggiunto le profondità più basse solo per trovare la liberazione.

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