'E fece proclamazione e pubblicò per Ninive per decreto del re e dei suoi nobili, dicendo: «Né uomo né bestia, né armento né gregge, assaggi qualcosa. Non mangino, non bevano acqua, ma si coprano di sacco, uomini e bestie, e gridino potentemente a Dio, sì, distolgano ciascuno dalla sua via malvagia e dalla violenza che è nella sua mani."

Il re ha emesso un proclama ufficiale invitando il popolo, insieme ai loro animali domestici, a digiunare e a coprirsi con un sacco. Sia l'uomo che la bestia avrebbero sofferto se la città fosse stata rovesciata e così sia l'uomo che la bestia sarebbero stati chiamati a prendere parte agli atti rituali. Questa inclusione di animali in un rituale di lutto è menzionata tra gli altri da Erodoto.

E poi dovevano 'invocare potentemente Dio (Elohim)' e 'rivolgersi alle loro vie malvagie', e specialmente dal comportamento violento. C'era un riconoscimento in questo, senza dubbio risultante dalla predicazione di Giona, che il Dio di Giona era un Dio morale che si preoccupava del comportamento morale dell'uomo. Quindi la chiamata era sia per loro di rivolgersi a Dio sia per loro di pentirsi sinceramente dei loro peccati.

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