«E quando ebbero acceso un fuoco in mezzo al cortile e si furono seduti insieme, Pietro si sedette in mezzo a loro».

Introdotto nel cortile della casa dall'altro discepolo, che era conosciuto in quegli ambienti, Pietro si trovò circondato da persone che senza dubbio discutevano dell'arresto, e che erano anche senza dubbio per lo più antipatiche. Pochi, se non nessuno, sarebbero galilei.

Fino a quel momento, mentre c'era ancora qualche azione da intraprendere, il coraggio di Peter era rimasto relativamente fermo. Per il suo coraggio impulsivo, il tipo che vince medaglie d'onore, era all'altezza di tali situazioni. Ma ora mentre si guardava intorno nella penombra, e si rendeva conto che qualcuno di quelli che erano lì radunati sarebbe stato fin troppo contento di tradirlo alle guardie se avessero saputo chi era, una profonda apprensione iniziò a prendere piede lui. Non era così bravo a sopportare la pazienza.

Eppure sentiva che doveva rimanere lì in silenzio e aspettare di vedere cosa sarebbe successo dopo, perché non avrebbe abbandonato del tutto il suo Maestro. Così ebbe anche il coraggio di prendere una decisione del genere. Ma il problema era che non era un uomo a cui piaceva l'inazione, e il risultato fu che la situazione iniziò a irritarlo tanto che divenne molto a disagio, e poi persino spaventato. E fu ora, senza nient'altro che riprendeva i suoi pensieri, che la verità sull'intera situazione cominciava a tornargli a casa.

Bastava provare il più forte degli uomini. Quindi più aspettava, più diventava preoccupato. Ogni ombra cominciò ad apparire come un soldato in arresto, ogni voce un potenziale accusatore, e presto si rese conto che se voleva scappare con la sua libertà avrebbe dovuto evitare di essere notato. Stava scoprendo cosa intendeva Gesù quando aveva detto: "Voi siete quelli che mi avete accompagnato nelle mie tentazioni" ( Luca 22:28 , confronta Luca 22:46 ). E a quel punto non ne era contento.

E dietro a tutto dobbiamo ricordare la sinistra figura di Satana, che 'lo setaccia come il grano' ( Luca 22:31 ). Quindi nell'oscurità stava anche sperimentando il potere dell'oscurità. E non aveva la resilienza e la forza del suo Maestro. Né fu fortificato, come avrebbe dovuto essere, dalla preghiera in cui prima avrebbe dovuto impegnarsi.

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