'Ed Erode con i suoi soldati lo sminuì, lo schernì e, rivestendolo di splendidi abiti, lo rimandò da Pilato.'

Avendo esaurito i suoi tentativi di ottenere qualcosa da Gesù, Erode era senza dubbio convinto che dopo tutto fosse un imbroglione, e così cominciò a prenderlo in giro. Egli è l'unico, tra tutti coloro che stavano 'provando' Gesù, ad aver effettivamente partecipato lui stesso a questo tipo di trattamento. Gli altri non vi avevano interferito, ma non avevano partecipato loro stessi ( Matteo 26:67 ha probabilmente in mente le guardie).

Fa emergere l'inadeguatezza di Erode a governare. Ma il suo comportamento avrebbe potuto benissimo nascondere un senso di timore reverenziale nei confronti di Gesù, simile al senso di timore reverenziale che aveva avuto nei confronti di Giovanni il Battista. Questo era probabilmente il suo modo di indicare che Gesù non aveva alcun potere su di lui, specialmente su Pilato, confermando allo stesso tempo la sua innocenza.

Allora lui e i suoi soldati si fecero beffe di Gesù e lo umiliarono, e poi, rivestendo beffardamente la sua figura sanguinante di vesti regali come se fosse un re, lo rimandarono da Pilato. Ma questo atto è stato significativo. Era il modo insensibile di Erode di indicare quale fosse il suo punto di vista. Pilato poteva accettare che la sua opinione fosse che gli accusatori avevano torto e che in qualche modo, per non essere preso troppo sul serio, Gesù era una specie di Messia, ma niente di cui fare storie.

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