"Ciechi, per quale motivo è più grande il dono, o l'altare che santifica il dono?"

Poi emette il suo verdetto e conferma perché ritiene che siano spiritualmente ciechi. Il punto di Gesù è che pongono troppa enfasi sulle cose non essenziali e non sufficienti sulla realtà del Dio vivente. (Questo era in effetti il ​​loro intero problema fino in fondo). Ai Suoi occhi i doni diventano importanti solo a causa della loro connessione con il Tempio e l'altare, che puntano oltre se stessi a Dio.

È attraverso di loro che i doni 'sono santificati', e quindi sono della massima importanza. Gesù riconosce che fino al compimento del proprio sacrificio di sé l'altare e il tempio sono essenziali, mentre d'altra parte i doni e le offerte ivi fatti sono semplicemente la partecipazione dell'uomo ad esso. Quindi il problema degli scribi e dei farisei è che il loro culto non si basa sulle realtà spirituali, con Dio che riempie la visione, ma sugli aspetti fisici ed emotivi del venire e fare le loro offerte, e quindi non incoraggiano gli uomini, poiché era, per sfondare in Dio.

Stanno piuttosto tenendo gli uomini a distanza da Dio. E di conseguenza non sono in tal modo soggetti al governo regale di Dio. Sono piuttosto presi da ciò che fanno loro stessi, dai loro mezzi di culto e dalla loro partecipazione ad esso. Anche loro quindi non giungono mai a considerarsi 'santificati' (cfr Ebrei 2:11 ), ma come peccatori lontani.

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