'Ora, venuta la sera, stava a tavola con i dodici discepoli,'

La sera introduceva il nuovo giorno del 15 nisan, tempo di partecipazione alla Pasqua (la giornata ebraica iniziava la sera). A questo pasto era espressamente richiesto che si 'sdraiassero', cioè si sdraiassero su cuscini a tavola per prendere parte al pasto. La posizione adagiata indicava la gioia e la certezza del pasto e il suo significato. Fino a questo punto quindi il pasto segue lo schema normale.

(Tutte le immagini di Gesù e dei suoi discepoli seduti a tavola dovrebbero quindi essere cestinate). Il sdraiato aveva lo scopo di indicare la quiete dei cuori dei partecipanti a causa della loro fiducia in Dio e della sua sicura liberazione.

Sulla tavola ci sarebbero piatti contenenti pane azzimo, verdure, salse ed erbe amare. Il pane azzimo simboleggiava sia la necessità di rimuovere la corruzione (tutto il lievito doveva essere rimosso dalle loro case) sia la fretta con cui i partecipanti originari si aspettavano di dover partire (non c'era tempo per lievitare il pane). Le erbe amare simboleggiavano l'amarezza della vita che era stata loro e le afflizioni che avevano sopportato. Ci sarebbe anche abbastanza vino per il passaggio di quattro coppe.

È interessante notare che Gesù ha limitato quelli al pasto ai dodici. Rende molto chiaro che Egli ha qualcosa di molto speciale da dire loro

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