Yahweh si rivela a Giacobbe alla Betel. Questa sezione è tratta da J ed E. A E Genesi 28:11 segg ., Genesi 28:17 ., Genesi 28:20a , Genesi 28:22 può essere assegnato, a J Genesi 28:10 ; Genesi 28:13 , e forse Genesi 28:19a .

Questo potrebbe essere un inserimento, quindi forse Genesi 28:19b , Genesi 28:21b . La storia più completa e più bella appartiene a E, che come israelita del nord era molto più interessato di J al grande santuario settentrionale, il principale rivale di Gerusalemme.

Racconta come la Betel divenne un santuario per i figli di Giacobbe e perché vi furono offerte le decime ( Amos 4:4Jacob si imbatte in un posto e rimane lì per la notte con una pietra come cuscino. Sogna una scala che va dalla terra al cielo, con gli angeli che passano su e giù su di essa. Con terrore riconosce che questa è la casa di Dio, l'ingresso della terra nel cielo.

Erige la pietra come una colonna ( massebah , pp. 98s.) e la unge con olio. Questa pietra era presumibilmente l'oggetto più sacro nel santuario successivo. Poi giura che in cambio di cibo, vesti e ritorno sicuro, questa pietra sarà la casa di Dio, e restituirà a Dio un decimo di tutto ciò che Dio gli ha dato. La narrazione riflette idee molto antiche. Terra e cielo sono vicini, collegati da una scala, con la porta del cielo ai piedi; gli angeli non sono alati (a differenza dei serafini o dei cherubini) e hanno bisogno della scala per passare dall'uno all'altro.

La pietra è una casa di Dio, come impara Giacobbe dal sogno; era molto diffusa la credenza che alcune pietre fossero abitate da una divinità. Era anche consuetudine che le persone dormissero nei santuari per poter ricevere oracoli nei loro sogni. Jacob pratica l'incubazione involontariamente; rabbrividisce per la sua violazione involontaria sul suolo sacro e la profanazione inconscia della casa di Dio trasformandola in un cuscino. La scalinata potrebbe essere stata suggerita dai terrazzamenti in pietra su cui sorge il colle poco distante.

La storia di J non è stata completamente preservata. Deve aver raccontato come si sdraiò per dormire. Nel sonno il Signore gli sta accanto ( mg.), si rivela per nome, gli promette la terra, la protezione personale e un ritorno sicuro. Si sveglia e riconosce che, a sua insaputa, Yahweh era nel luogo, al quale (se Genesi 28:19a appartiene a J) dà il nome di Betel, già Luz ( Giudici 1:23 ).

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