E così fece nelle città di Manasse, Efraim e Simeone, fino a Neftali, con le loro zappe tutt'intorno.

Con le loro zappe - o, "nei loro deserti", così che il versetto starà così: "E così fece (cioè ruppe gli altari e bruciò le ossa dei sacerdoti) nelle città di Manasse, Efraim e Simeone , fino a Neftali, nelle loro alture deserte tutt'intorno». Il lettore può rimanere sorpreso nello scoprire che Giosia, i cui possedimenti ereditari erano confinati al regno di Giuda, esercitava tra le tribù di Efraim, Manasse, Simeone e altri, fino a Neftali, tanta autorità quanta ne esercitava all'interno del suo propri domini; e quindi è necessario osservare, che dopo la distruzione di Samaria da parte di Salmanezer, il residuo che continuò sui monti d'Israele mantenne uno stretto contatto con Giuda, e guardava ai sovrani di quel regno come loro naturali protettori.

Quei re acquistarono su di loro una grande influenza, che Giosia esercitò rimuovendo ogni traccia di idolatria dalla terra. Non avrebbe potuto farlo senza l'acquiescenza del popolo alla correttezza del suo procedimento, consapevole che era conforme alle loro antiche leggi e istituzioni. I re assiri, che ora erano padroni del paese, avrebbero potuto essere scontenti delle libertà che Giosia si prese oltre i suoi territori. Ma o non erano informati delle sue azioni, o non si preoccupavano dei suoi atti religiosi, riferendosi, come avrebbero pensato, al dio della terra, soprattutto perché non cercava di impadronirsi di alcun luogo, o di disturbare la fedeltà del popolo.

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