E quando il re di Moab vide che la battaglia era troppo dura per lui, prese con sé settecento uomini che trassero la spada, per sfondare fino al re di Edom; ma non ci riuscirono.

Quando il re di Moab vide che la battaglia era troppo aspra per lui, chaazaq ( H2388 ), forte, violento, ostinato]. Sostenne per qualche tempo un assedio, ma vedendo il pericolo imminente in cui si trovava la sua città e le allarmanti avances che facevano gli assedianti, decise di tentare una sortita. Mettendosi alla testa dei suoi 700 uomini х sholeep ( H8025 ) chereb ( H2719 ), sguainando la spada - cioè guerrieri armati], tentò di sfondare l'accampamento nemico in un punto in cui; come dice Giuseppe Flavio, "sembrava che l'orologio fosse tenuto con negligenza".

per sfondare fino al re di Edom. Il suo scopo non era quello di effettuare la sua fuga attraverso le linee edomite nel deserto, sebbene Giuseppe Flavio lo rappresenti come suo motivo ("Antichità", b. 9:, cap. 3:, sez. 2), ma essere vendicato sul re di Edom solo. Contro quel nemico era diretto il suo furore incontenibile, perché, essendo stato un ex alleato, lo aveva abbandonato e si era unito a lui confederando con i re d'Israele e di Giuda contro di lui.

L'odio e la vendetta, quando vengono suscitati, scaricano comunemente la loro più intensa violenza contro ex amici o alleati. Mesa, tuttavia, nel suo tentativo di penetrare nel re di Edom, incontrò un disastroso rifiuto; ed ora, trovandosi ridotto all'estremo, si risolse in un atto che, fra gli antichi Refaiti e Fenici, denotava la profondità della disperazione.

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